Fallimento Perini: la causa penale passa a Costantino

Battaglia legale tra Carbonovus e The Italian Sea Group per presunta appropriazione indebita di stampi per imbarcazioni. Disaccordo sul possesso e il valore dei manufatti.

Una vera battaglia legale tra Carbonovus, azienda che produce componenti per la nautica in fibra di carbonio, e The Italian Sea Group. Giovanni Costantino, in quanto amministratore unico di Tisg, è stato chiamato a giudizio il prossimo 3 dicembre per presunta appropriazione indebita: la sua azienda non avrebbe restituito, a quanto sostiene la Procura (Pm Marco Mansi), uno stampo del portello di poppa con relativa stampata e uno stampo del bompresso di una imbarcazione a vela che doveva essere realizzata dalla Perini, di 42 metri, all’azienda massese. Tisg, che entra nella vicenda solo perché all’epoca aveva rilevato la società Perini Navi, non è però di questo avviso. Nel gennaio 2019, l’impresa viareggina aveva appaltato a Carbonovus, difesa dal legale Giuseppe Del Papa, la progettazione di parte dei materiali in questione. A gennaio 2021 la Perini fallisce, ed entra in gioco la Tisg. Un anno e mezzo dopo, nel giugno 2022 la Carbonovus avrebbe consegnato – secondo l’accusa – in conto vendita a Tisg il materiale e successivamente avrebbe sollecitato l’azienda alla restituzione dei manufatti o al relativo pagamento. L’azienda ha poi denunciato. "La denuncia – replica Tisg – costituisce la reazione di tale società all’istanza di fallimento depositata da noi contro Carbonovus sin da dicembre 2022, pendente in Tribunale, nel corso della quale procedura i Ctu nominati dal giudice hanno accertato e dichiarato lo stato di crisi e di insolvenza della stessa Carbonovus. La denuncia attiene a manufatti della Perini Navi prima del fallimento, rispetto ai quali Tisg è estranea, poiché non abbiamo mai ricevuto, e che non sono neppure di proprietà di Carbonovus, oltre ad essere privi di valore e da avviare allo smaltimento".