Pontremoli (Massa Carrara), 31 gennaio 2024 – Il falò di San Geminiano ha scatenato in cielo fiamme alte e potenti davanti alla folla – circa tremila persone – arrivate sui ponti per ammirare la tradizionale sfida. La grande pira della parrocchia del Duomo ha bruciato a lungo nel greto del torrente Verde e le fiamme si sono proiettate alte nel cielo.
Come figuranti di una medievale confraternita i fuochisti si sono disposti in cerchio di fronte alla gigantesca pira e hanno immerso le torce dentro l’enorme catasta di "bochi". A fare da sottofondo al rito le tradizionali cantilene canore – "lò, lò, lò ..." – come gli auspici degli antichi Liguri nelle notti di fine inverno per celebrare il ritorno del sole. Lo spettacolo popolare è un canovaccio da registi consumati e funziona sempre come il pi greco in matematica. Il falò è superstar a prescindere dal risultato perché nasconde il segreto dell’identità di un popolo. Se poi riesce a sprigionare tutta l’energia della città, come è avvenuto l’altra sera, tanto meglio. A Pontremoli l’antica dualità tra guelfi e ghibellini si rinnova con la competizione tra le vicinie nella “guerra del fuoco“, l’evento cittadino è atteso e sentito come un derby calcistico, con le tifoserie agitate al punto giusto nella speranza di applaudire pire memorabili e lingue di fuoco alte e splendenti nel cielo freddo delle notti all’ombra del Campanone.
Alle cerimonie religiose e civili in onore del patrono hanno partecipato anche due delegazioni dei comuni di Modena e di San Gimignano con il gonfalone e le autorità civili del territorio. C’è stato infatti uno scambio di partecipazione tra i tre Comuni che venerano come patrono lo stesso santo. Alla vigilia della ricorrenza la gara fra le parrocchie cittadine rivali è stata piena di tensione. A tenere banco lo scontro tra fuochisti avversari con un ferito, che ha dovuto ricorrere a 5 punti di sutura per un colpo alla testa. Un episodio che sta continuando a fare discutere. Con i fuochisti del patrono che hanno espulso dal gruppo il responsabile, mentre gli avversari chiedevano una presa di posizione più forte.
Lo spettacolo è andato avanti ugualmente, ma il rammarico per questo episodio è stato un convitato di pietra di questa edizione del falò. Gli spettatori non coinvolti nelle fazioni hanno invece apprezzato le fiamme dedicate al patrono che sono svettate verso il cielo illuminando a giorno uno degli angoli più suggestivi del centro storico cittadino. Come vuole la tradizione non sono mancate le tradizionali ovazioni dei seguaci del patrono e il singolare contrappunto orchestrato dagli avversari.