
Falò, si scaldano gli animi per il gran finale. Scontro tra i fuochisti a difesa delle fascine
Nervi tesi in attesa del falò di San Geminiano. Il tradizionale omaggio della pira, che si brucia questa sera sul greto del torrente Verde, è diventato una festa quasi virtuale perché sulla terra pontremolese guelfi e ghibellini hanno ripreso a bisticciarsi. Nel falò, secondo la tradizione cristiana, si bruciano i cattivi pensieri, le fiamme purificano le anime come in una catarsi, ma in ogni fenomeno, c’è un rovescio: il fuoco richiama anche la competizione. In questo caso quella delle due contrade per vincere la battaglia. Nell’attesa, lunedì sera, una scintilla ha acceso gli scontri e la tensione tra i fuochisti avversari.
La causa del contendere? Un tentativo di blitz notturno alla vigilia dei seguaci del Falò di Sant’Antonio che si sono avvicinati alla pira del patrono, sorvegliatissima, lanciando un fumogeno. Sul momento è sembrato alle sentinelle di San Geminiano sotto il ponte della Cresa che le fascine messe insieme con grande fatica potessero essere sotto attacco col rischio di vederle incenerire rapidamente. La reazione difensiva è sfociata in un diverbio e un parapiglia che hanno procurato una ferita alla testa di uno dei contendenti del ’Vaticano’. Per il fuochista 5 punti di sutura, ma non è stato necessario l’accesso al pronto soccorso dell’ospedale. L’episodio è stato poi circoscritto senza altre conseguenze, ma è stato reso noto anche via social ieri mattina e i fuochisti di San Geminiano hanno voluto prendere le distanze dall’incidente, espellendo il responsabile dell’aggressione dal gruppo. Le diplomazie dei due Falò sono intanto al lavoro per riportare al sereno una situazione nata nel segno della tradizione con le squadre di fuochisti che cercano di bruciare anzitempo la legna agli avversari per metterli in difficoltà e far loro perdere la ’crociata del fuoco’. Alla vigilia del falò di Sant’Antonio non c’è stato alcun tentativo di sabotaggio delle fascine di legna, ma sino all’ultimo momento il falò di San Geminiano è stato sotto tiro. Già nei giorni scorsi i fuochisti del patrono avevano rilevato segni di attività degli avversari nei pressi dei magazzini dove vengono stivati i ’bochi’ ( fascine).
Nessuno scandalo, episodi simili avvengono anche al Palio di Siena: è la forza del folclore. Diatribe di antichi amici che nel 2006 avevano fondato insieme l’Associazione ’I falò di Pontremoli’ per valorizzare la tradizione. Poi ognuno è andato per la propria strada. Il falò è contrasto di temperature. "Una diatriba da collegare all’idea del favore, magari di una divinità dei fiumi, che tanta importanza assumeva nella vita e nelle certezze del borgo. Ognuno voglioso di averla dalla propria parte, forse anche per scongiurare i timori delle bizzarrie stagionali", spiega il professor Luciano Bertocchi, studioso della tradizione. Ma oggi oltre a festeggiare San Geminiano l’amministrazione comunale assegnale benemerenze civiche. La cerimonia si svolge alle 16.30 nelle Stanze del Teatro della Rosa alla presenza delle delegazioni dei Comuni di Modena e San Gimignano, che partecipano alle celebrazioni patronali. Sarà consegnata anche ai neo 18enni, che nel corso del 2024 raggiungeranno la maggiore età, una copia della Costituzione. Infine la consegna di una pergamena ricordo ai dipendenti dell’ente in pensione l’anno scorso. Alle 18 nella Cattedrale sarà celebrato il pontificale presieduto dal vescovo di Chiavari Giampio Devasini alla presenza del vescovo diocesano Mario Vaccari del vescovo emerito di Volterra Alberto Silvani, del capitolo della Cattedrale e delle autorità civili.
Natalino Benacci