Falsi dentisti, piovono condanne . Su sette solo due vengono assolti

Concluso il processo, pene dai 6 anni ai 7 mesi per i reati di esercizio abusivo e associazione a delinquere

Falsi dentisti, piovono condanne . Su sette solo  due vengono assolti

Un dentista al lavoro in. uno studio professionale (foto di repertorio)

Falsi dentisti curavano ed esercitavano regolarmente la professione in due studi cittadini. Il processo si è concluso in Tribuale a Massa con la condanna in primo grado a 6 anni per Domenico Marzullo, giudicato colpevole di esercizio abusivo della professione di medico dentista e associazione a delinquere. La Procura di Massa gli aveva contestato anche altri reati, tra cui lesioni colpose, ma su questo capo di imputazione il falso medico ha ricevuto invece l’assoluzione.

Dietro al banco degli imputati anche Ugo Vinazzani, condannato a 5 anni per i reati di esercizio abusivo della professione e associazione a delinquere. Per entrambi il giudice, Ermanno De Mattia, ha predisposto l’interdizione dei pubblici uffici. A seguire, Valter Marzullo, figlio di Domenico (della società Dental) ha ricevuto una condanna a un anno con sospensione condizionale della pena per il reato di associazione a delinquere. Simone Baria è stato condannato a sette mesi con la sospensione condizionale della pena per il reato di esercizio abusivo della professione. Tutti e quattro sono stati difesi dall’avvocato Paolo Mione che annuncia il ricorso in appello. Infine, Erlis Celhaka, assistito dall’avvocato Francesco Mione, è stato condannato a un anno per il reato di associazione a delinquere.

Assolti Francesco Berti, assistito dall’avvocato Lucrezia Di Carlo, e Andrea Rubini, difeso dal legale Lorenzo Frediani. Secondo il giudice, Domenico Marzullo, che aveva solo il titolo di igienista dentale, e quindi non avrebbe potuto operare come medico odontoiatra, avrebbe esercitato senza titolo nello studio nel cuore cittadino, in piazza Brucellaria, al Centro medico apuano e nello studio in via delle Piscine a Villafranca, coinvolgendo altri professionisti, chiamati in causa per aver concesso a Marzullo di esercitare sotto l’aspetto amministrativo, senza però che lo stesso ne avesse titolo.

Il ’terremoto’ era scoppiato dopo la denuncia da parte di una donna che, sofferente, si era rivolta al dentista, disperata perché aveva le gengive che sanguinavano e stava perdendo letteralmente i denti. Da quel primo caso scattarono le indagini degli inquirenti, che portarono successivamente al sequestro degli studi dentistici di Carrara e Villafranca.