REDAZIONE MASSA CARRARA

Falso dentista: la testimonianza dei carabinieri

La Procura di Massa accusa l'odontotecnico Domenico Marzullo di aver esercitato come falso dentista, lesioni colpose e associazione a delinquere. Gli investigatori hanno effettuato appostamenti e perquisizioni, sequestrando ricevute fiscali e cartelle cliniche. Altri professionisti sono stati chiamati in causa.

"Eseguimmo degli appostamenti e successivamente prendemmo i tabulati delle schede telefoniche". A parlare durante il processo che vede l’odontotecnico Domenico Marzullo accusato di aver esercitato come falso dentista è uno dei carabinieri che seguirono le indagini tra la fine del 2018 e inizio del 2019. Sarebbero molti i clienti, secondo il racconto degli investigatori, che Marzullo avrebbe operato senza titolo. La Procura di Massa gli contesta anche altri reati, tra cui lesioni colpose e associazione a delinquere, oltre che appunto l’esercizio abusivo della professione. Associazione perché l’imputato che avrebbe esercitato prettamente in uno studio nel cuore cittadino, in piazza Brucellaria, al centro medico apuano (un altro studio a Villafranca, in via delle Piscine 32) coinvolgendo altri professionisti, chiamati in causa per aver probabilmente concesso a Marzullo di esercitare sotto l’aspetto amministrativo, senza però che lo stesso ne avesse titolo. Si tratta di Valter Marzullo (della società Dental), Erlis Celhaka, Francesco Berti, Andrea Rubini (concorso nell’esercizio abusivo della professione), Ugo Vinazzani e Simone Baria. Davanti al presidente del collegiale Ermanno De Mattia, il militare ha riavvolto il nastro delle indagini, raccontando gli appostamenti effettuati davanti allo studio di Villafranca. "Effettuammo una perquisizione nel maggio 2019: c’ìerano Valter e Domenico, Baria e Celhaka. Stavano procedendo con delle cure a un paziente. Hanno collaborato: abbiamo sequestrato le ricevute fiscali e le cartelle cliniche per poi ascoltare i pazienti".