REDAZIONE MASSA CARRARA

Federazione anarchici italiani. La festa per gli ottant’anni di storia

L’anniversario all’ex San Giacomo a Carrara, città dove si costituì durante il congresso del settembre ’45. Platea da circa una cinquantina di militanti. Penna: "Impegnati contro le guerre, al fianco delle popolazioni".

Il trentaduesimo congresso della Fai, la Federazione anarchici italiani, tenutosi a Carrara. In Italia raccoglie circa un migliaio di simpatizzanti

Il trentaduesimo congresso della Fai, la Federazione anarchici italiani, tenutosi a Carrara. In Italia raccoglie circa un migliaio di simpatizzanti

Si è concluso oggi nei locali dell’ex San Giacomo il trentaduesimo congresso della Fai, la Federazione anarchici italiani che in Italia raccoglie circa un migliaio di simpatizzanti racchiusi in oltre venti gruppi e individualità. L’appuntamento è stato organizzato a Carrara in occasione dell’ottantesimo anno di Fondazione del Fai, che si è costituito proprio nella città del marmo durante il congresso del 19 settembre 1945. "Per noi è un onore che tutti i compagni e la Commissione di corrispondenza abbiano scelto Carrara per il congresso – commenta Tiziano Menconi a nome dalla Fai di Carrara –, una città ricca di storia con alle spalle secoli di anarchia".

Nel corso del congresso sono stati trattati molti temi di attualità di fronte a una cinquantina i partecipanti tra pubblico e relatori, tra cui Emilio Penna membro uscente della Commissione corrispondenza di Torino. Penna si è affacciato al pensiero del movimento anarchico nel 1973, all’età di 15 anni. "I congressi si svolgono ogni quattro anni per fare il punto della situazione e abbiamo una parte analitica piuttosto densa – spiega Penna –, in questo congresso tratteremo temi come le lotte sociali e ambientali, lotte alle frontiere e al razzismo, al clericalismo e all’oppressione religiosa. La critica transfemminista e queer come parte integrante della lotta anarchica, forme di lotta e organizzazione nel conflitto sociale nei luoghi di lavoro, di studio, sui territori. La Fai è strutturata in modo da organizzarsi e rispondere alla scommessa della possibilità di unire organizzazione e libertà. Rifiutiamo l’idea che l’organizzazione debba essere una cosa gerarchica, ma pensiamo che debba essere assolutamente orizzontale".

Penna spiega quindi come funziona la Fai. "Ci sono degli incarichi come la commissione di corrispondenza che tengono le relazioni esterne – prosegue – con comunicati che nascono consultando ogni gruppo d’Italia. La Federazione cura i rapporti con i vari gruppi, la lista interna, il bollettino interno. E poi c’è la redazione del giornale ‘Umanità Nova’ il nostro settimanale che esce dal 1920 dai tempi di Malatesta, uno dei giornali più antichi d’Italia, e la nostra casa editrice ‘Zero in Condotta’. Ci sono poi le commissioni relazioni internazionali di federazioni anarchiche, più gruppi di lavoro che possono nascere su diversi temi, per esempio se c’è una lotta antinucleare. Siamo stati molto impegnati contro la guerra – va avanti Penna –, la nostra posizione è radicalmente antiguerra e rifiutiamo lo schieramento pro Putin pro Ucraina, e siamo a fianco di tutte le popolazioni colpite dalle guerre. Altra lotta su cui siamo impegnati è alle fabbriche d’armi".

"C’è un impegno grosso della Federazione sul tema dell’antimilitarismo – gli fa eco Werter Spessa della commissione di corrispondenza Fai di Asti –, e di contrasto alla guerra".

Alessandra Poggi