Alessandra Poggi
Cronaca

Ferite sempre aperte, gli occhiali da sole per nascondere i cazzotti

All’indomani del 25 novembre, giornata per l’abolizione della violenza sulle donne, da Massa Carrara arriva la testimonianza da chi è uscito dall’inferno di violenza

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La panchina rossa al Castello Aghinolfi di Montignoso dove ieri è stato esposto un Drappo Ross

Massa Carrara, 26 novembre 2024 – Girare con gli occhiali da sole per nascondere i lividi dei cazzotti ricevuti la sera prima dal marito, insultata continuamente, trascinata per i capelli e sentirsi dire che è solo colpa tua. Un inferno che è durato quasi vent’anni per una donna che deve restare senza nome per la sua sicurezza. L’inferno di una relazione tossica da cui è riuscita alla fine a liberarsi ma che le ha lasciato ferite così profonde che bastano una canzone, una parola, il nome di un luogo o di qualcosa collegabile all’ex marito perché tornino a sanguinare. Lui la picchiava per il gusto di farlo. E la manipolava facendola sentire colpevole pergiustificare la sua violenza, e ogni volta prometteva di non farlo più.

"Ho creduto fino alla fine che potesse cambiare perché per lui provavo amore e fiducia – racconta oggi –. Pertantissimi anni ho subito violenza fisica, psicologica, verbale ed economica. E davanti ai nostri figli. Ogni pretesto era buono per alzare le mani o tirarmi addosso qualcosa. I motivi erano i più disparati dal tono della mia voce a un gesto che a lui non era piaciuto, un movimento, una risata dei bambini. Andava su tutte le furie. Se non mi picchiava mi tirava per i capelli, i miei capelli strappati erano in tutta la casa. Lo amavo e avevo fiducia in lui, ma allo stesso tempo ero terrorizzata. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è quando ha messo le mani addosso ai nostri figli”.

Le bugie per nascondere i segni delle percosse, la vergogna. "Portavo gli occhiali per giorni pur di non far vedere che avevo gli occhi neri e le volte che sono andata in pronto soccorso inventavo una bugia su come mi ero procurata le ferite” continua.

Dopo la denuncia alle forze dell’ordine è stata aiutata da un centro antiviolenza. "Ma la paura non passa mai e certe cicatrici non guariscono. Per fortuna ho trovato persone che mi hanno aiutata a uscire da questo girone infernale. Tutte le volte mi prometteva di smettere ma erano ancora botte, insulti e ricatti economici. Dopo la separazione mi stalkerizzava. Alla fine si impara a vivere con il dolore e con la paura: non mi accorgevo di tutto questo, mi convinceva che sarebbe stata l’ultima volta e volevo credergli; bastava che non alzassi la voce o non facessi quella cosa”.

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