"Fermiamo tutte le guerre". Cattolici insieme alla Cgil per difendere i valori della pace

Circa 200 persone hanno partecipato all’evento alla scuola Don Milani

"Fermiamo tutte le guerre". Cattolici insieme alla Cgil per difendere i valori della pace

"Fermiamo tutte le guerre". Cattolici insieme alla Cgil per difendere i valori della pace

Circa 200 persone lunedì pomeriggio riempito l’auditorium della scuola ’Don Lorenzo Milani’ per l’attivo di quadri, delegate e delegati della Cgil Massa Carrara. Un’iniziativa, voluta dalla Camera del Lavoro, per chiedere, per invocare la pace in Palestina, in Ucraina e in ogni parte del mondo. Un’iniziativa che ha unito il mondo laico e cattolico. A spiegarne il motivo e perché la scelta di tenerla in una scuola è il segretario generale Nicola Del Vecchio: "Quando abbiamo scelto di organizzare questo attivo all’interno di una scuola, lo abbiamo fatto perché volevamo un luogo significativo per parlare di pace. Perché la scuola per noi è anche e soprattutto questo: quel luogo dove crescere cittadini liberi e consapevoli, dove far conoscere alle giovani generazioni la nostra Costituzione antifascista che, con l’articolo 11 lo dice, lo grida forte e chiaro: l’Italia ripudia la guerra. Dal 23 febbraio aver scelto di tenere questo incontro in una scuola assume anche un altro significato: abbiamo voluto esprimere solidarietà agli studenti manganellati a Pisa mentre stavano manifestando per chiedere la pace. Ragazzi a volte scoperto, che non rappresentavano nessun pericolo". Del Vecchio spiega anche il perché dell’invito all’Accademia apuana per la pace e al vescovo Vaccari. "Perchè a colorare con i colori della pace le piazze in questi mesi c’erano le associazioni laiche e quelle cattoliche; insieme a noi c’era il mondo della Chiesa sulla scia delle parole di papa Francesco e dell’impegno del cardinale Zuppi per una soluzione diplomatica del conflitto russo-ucraino". Che sia il conflitto in Ucraina o quello di Gaza, la parola d’ordine per la Cgil di Massa Carrara è chiara: "Chiediamo con forza la fine della guerra, che sia garantita assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza, chiediamo la liberazione di ostaggi e prigionieri, la fine dell’occupazione e il riconoscimento dello Stato di Palestina sulla base delle risoluzioni Onu, chiediamo che si tenga una Conferenza internazionale per la pace e la giustizia in Medio Oriente. Intendiamo continuare a far sentire la nostra voce sul conflitto russo-ucraino, sul Medio Oriente ma anche sulle altre guerre che insanguinano il mondo. Occorre gridare forte: cessate il fuoco".