di Lisa Ciardi
Dal nodo dell’Alta Velocità a Firenze al potenziamento delle linee Pistoia-Lucca e Empoli-Siena, dai collegamenti con il porto di Livorno alla sistemazione delle stazioni. Sono alcuni dei progetti previsti dal Gruppo Fs in Toscana, finanziati con oltre 9 miliardi di euro di investimenti (su un totale nazionale di 190 miliardi di euro) e inseriti nei Piano industriale 2022-2031 presentato ieri a Roma dalla presidente Nicoletta Giadrossi e dall’amministratore delegato Luigi Ferraris. A livello nazionale, è stato spiegato, gli investimenti previsti nel Piano "avranno un importante effetto moltiplicatore sull’economia nazionale, con ricadute annue stimabili tra il 2% il 3% del prodotto interno lordo assicurando, tra diretto e indotto, tra i 220mila e i 270mila posti di lavoro in media all’anno".
In Toscana, il Piano si articola in quattro capitoli: infrastruttura, passeggeri, logistica e urbano. Il primo, e più consistente, con 5,5 miliardi di euro dedicati alle infrastrutture ferroviarie ovvero al nodo Alta Velocità di Firenze, potenziamento linee Pistoia-Lucca e Empoli- Siena, collegamenti con il porto di Livorno e ‘sestuplicamento’ della linea Firenze Rovezzano-Arezzo. Altri 2,39 miliardi di euro andranno alle infrastrutture stradali. Infine, 1,3 miliardi sono destinati al capitolo passeggeri, per l’arrivo di 85 nuovi treni regionali, fermate aggiuntive per Firenze e nuovo collegamento Intercity Roma-Siena. Altri fondi alla logistica, con 5 milioni di euro per l’acquisto di 2 locomotori bimodali, mentre 2,8 saranno investiti sul patrimonio.
Cinque i principali progetti da sviluppare: ex Officina grandi riparazioni di Firenze, aree delle stazioni di Arezzo e Pisa ed ex scali merci di Massa e Lucca. "Il Piano Industriale 2022-2031 intende imprimere un’accelerazione agli investimenti e, con una visione di lungo periodo, dare maggiore certezza all’esecuzione delle opere nei tempi previsti - ha dichiarato Luigi Ferraris, amministratore delegato del Gruppo -. Lavoriamo per rendere le nostre infrastrutture sempre più moderne, interconnesse e resilienti e i servizi di mobilità calibrati sulle diverse esigenze dei nostri clienti. Intendiamo promuovere un trasporto collettivo multimodale, e più sostenibile anche in ambito urbano, raddoppiare la quota di trasporto merci su ferrovia, contribuire alla transizione ecologica non solo rendendo più attrattivo l’uso del treno, ma anche autoproducendo da fonti rinnovabili almeno il 40% del nostro consistente fabbisogno energetico". In Toscana anche iniziative per il riuso temporaneo degli spazi e progetti di mobilità dolce.