ALFREDO MARCHETTI
Cronaca

Festival Post-Colonia. Rigenerazioni urbane, performance artistiche e quell’estate anarchica

Entra nel vivo la kermesse organizzata da Lama Impresa sociale. La Torre Fiat arricchita di mostre, dibattiti, convegni a tema. Il complesso venne utilizzato come luogo di ’pedagogia libertaria’.

L’inaugurazione della kermesse con il concerto nella torre

L’inaugurazione della kermesse con il concerto nella torre

Dopo il grande successo dell’inaugurazione di domenica con oltre 600 presenze in meno di due ore, prosegue “Post-Colonia”. Festival di architetture e immaginari in transizione”, che ha come sede l’ex-Torre Fiat, ancora attiva oggi come Torre Marina. Il festival nasce dall’impegno di professionisti dell’arte e della cultura e dell’innovazione sociale legati a Massa, tra cui Martina Angelotti ed Emanuele Guidi (direttori artistici) e Francesca Mazzocchi, presidente di Lama Impresa Sociale.

Oggi alla base della torre (dalle 10 alle 13) due sessioni a cura di Celine Condorelli e Hanne Konig e performate dagli studenti dell’Univeristà di Karlsrueh, dal titolo ’Performing landscapes of leisure and extraction: quarries and other colonies’, negli spazi della pineta, della spiaggia e della mensa. Architettura, paesaggio e urbanistica saranno al centro della riflessione della giornata dedicata alla città pubblica, e agli usi transitori di patrimoni immobiliari dormienti e abbandonati attraverso pratiche di rigenerazione a base culturale, curata da Lama Impresa Sociale, con gli interventi di Regione, Agenzia del Demanio, Inu e la cooperativa francese Plateau Urbain e casi studio nazionali e internazionali. Alle 11.30 alla rotonda ali, la “Lectures - Le colonie tra architettura e paesaggio”, Michelangelo Pivetta e Anna Lambertini con Paolo Camaiora, segretario Ordine architetti: si confronteranno sul patrimonio architettonico e paesaggistico di straordinario valore delle colonie marine della costa apuo-versiliese. Alle 15 il simposio “La città per le persone”, a cura di Lama impresa sociale, con la partecipazione di Camilla Cerrina Feroni, Inu Toscana, Elena Pianea, Aldo Ianniello e Alberto Zanobini, Regione Toscana Fabio Pisa, Agenzia del Demanio, Mathias Rouet e Angèle De Lamberterie, Plateau Urbain, Paris, Roberta Franceschinelli, Lo Stato dei Luoghi, Michele d’Alena, autore e Riccardo Luciani, Lama Impresa Sociale.

Domani ci saranno molti appuntamenti. Il primo con Anarchia a Tavola, alle 12.30, un pranzo aperto al pubblico che ripropone il menù della colonia estiva anarchica “Maria Luisa Berneri”, basata su modelli di pedagogia libertaria e antimilitarista, fondata da Giovanna Caleffi. “Dalle eredità scomode alle pedagogie emergenti” è il tema del simposio, alle 15, con Sofia Nannini (ricercatrice, Politecnico di Torino), Emilio Distretti (ricercatore, Royal College of Art, Londra) e Rosario Talevi (architetta, Floating University, Berlino) che affronterà nello specifico i lasciti architettonici e simbolici dei fascismi del ‘900 in Europa e in Italia, e le loro possibili trasformazioni in nuove “istituzioni” attraverso pratiche artistiche e culturali. La giornata continua con due interventi artistici. Il primo, la proiezione del film Negotiating Amnesia, dell’artista Alessandra Ferrini, presso la rotonda ali, alle 18. Il secondo, la live performance Cruna, di e con Muna Mussie e Massimo Carozzi, alla base della Torre, alle 19. La giornata si concluderà con un workshop di lettura notturno, dalle 22, in una delle camere della torre a cura del collettivo Two Hours Ago I Fell in Love. La selezione di testi si interroga in quale modo i retaggi della cultura fascista continuano a influenzare la nostra esperienza dell’amore, della sessualità, e dell’identità di genere.