Fine vita, il ministro Federico D’Incà sollecita il dibattito in Parlamento: "Massima attenzione, seguirò in Parlamento la questione". L’8 luglio nuovo crocevia sul tema con il processo per la morte di Davide Trentini in cui sono imputati Marco Cappato e Mina Welby per assistenza al suicidio. "Il tema merita la massima attenzione delle istituzioni e mi riservo di seguire attentamente gli sviluppi della questione". Lo ha detto il ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme Federico D’Incà che fa pressione sui presidenti delle Camere attraverso una comunicazione inviata all’associazione Luca Coscioni. L’associazione si era rivolta, con una lettera firmata anche dal Comitato Eutanasia Legale, al presidente Sergio Mattarella sollecitando la ripresa di un dibattito parlamentare sul tema arenato nonostante il doppio monito della Corte Costituzionale. Il Fine vita torna d’attualità con l’impegno del ministro. Davide Trentini quando scelse di porre fine alla sopportazione degli atroci e quotidiani dolori aveva 53 anni. Era malato da 24 anni di Sla contro la quale anche i farmaci non avevano più effetto. La definì "una liberazione, un sogno, una vacanza". Accadde tre anni fa in aprile quando Mina Welby e Marco Cappato, co-presidente e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, gli offrirono assistenza aiutandolo a raggiungere la clinica elvetica. Per averlo aiutato, Mina Welby e Marco Cappato afrrontano il processo. La sentenza è attesa per l’8 luglio.
CronacaFine vita, il ministro D’Incà: "Seguo attentamente la vicenda"