
Un progetto per studenti dedicato alla botanica (foto di repertorio)
Massa Carrara, 23 marzo 2025 – “La flora delle Alpi Apuane è particolarmente ricca, al di sopra dell’atteso per un’area di quell’ampiezza quanto al numero di specie autoctone, ma fortunatamente anche al di sotto dell’atteso per il numero di specie aliene. La maggior ricchezza floristica si concentra sulle colline e montagne al di sopra delle città di Massa e di Carrara, che purtroppo però sono anche le zone maggiormente impattate dalle cave di marmo”.
A dirlo è Lorenzo Peruzzi, professore del Dipartimento di biologia e direttore dell’orto e Museo botanico dell’Università di Pisa, il quale ha realizzato uno studio che aggiorna alcuni censimenti fatti in passato. Un lavoro, pubblicato sulla rivista Italian Botanist, che riserva però qualche sorpresa in negativo per le specie endemiche di questa zona. Ma andiamo per ordine. Tre nuove specie sono state segnalate per la Toscana e 141 quelle inserite nella “Lista Rossa Nazionale” delle piante a rischio di estinzione: questo è il dato che emerge dall’ultimo censimento della flora delle Alpi apuane realizzato proprio da Peruzzi. Ha documentato in tutto 1987 tra specie e sottospecie, di cui 130 aliene, in un’area ampia 1056 km². Per quanto riguarda le nuove specie, sono: le native Vulneraria piccolina (Anthyllis vulneraria subsp. pulchella) e Pigamo dei sassi (Thalictrum minus subsp. saxatile) e l’esotica casuale Fior di pesco (Chaenomeles speciosa).
Mentre fra quelle a rischio estinzione si segnalano tre specie gravemente minacciate, che sono apuane: l’Atamanta di Corti (Athamanta cortiana), un’ombrellifera endemica apuana che vive esclusivamente su rupi di marmo, fiorendo raramente; l’Erba-unta di Maria (Pinguicula mariae), una graziosa pianta carnivora endemica apuana, dedicata alla studiosa Maria Ansaldi, scomparsa prematuramente nel 2013; la Felcetta atlantica (Vandenboschia speciosa), rara felce presente in Italia solo sulle Alpi Apuane, che tra l’altro è rappresentata anche nel logo del Parco Regionale delle Alpi Apuane. “Le Alpi Apuane sono obiettivamente ricche – spiega Lorenzo Peruzzi, che lancia un auspicio alla luce dei dati raccolto – Non resta che sperare in un’adeguata tutela di questo eccezionale territorio, un vero e proprio gioiello dal punto di vista botanico in particolare e naturalistico in generale”. Nel territorio sono inoltre presenti 93 specie endemiche italiane, cioè che esistono in tutto il mondo solo in Italia, di cui 30 endemiche delle Alpi Apuane. Lo studio, come accennato, aggiorna alcuni censimenti realizzati in passato.
Per le loro tipicità geomorfologiche e biogeografiche le Apuane hanno da sempre attratto l’interesse dei botanici. Un primo elenco completo di felci, conifere e piante a fiore di quest’area fu pubblicato da Pietro Pellegrini nel 1942, aggiornato poi da Erminio Ferrarini tra il 1994 e il 2000. In entrambi i casi, però, gli elenchi floristici ricavati erano relativi a un territorio diverso e più ampio, per cui un vero e proprio elenco floristico aggiornato e mirato alle sole Alpi Apuane ancora non esisteva. “Per dare un’idea della mole del lavoro svolto, basti pensare che l’elenco completo della flora reso disponibile come appendice all’articolo è di ben 936 pagine – conclude Peruzzi – Ha collaborato all’opera Brunello Pierini, appassionato esperto di botanica, ben esemplificando l’importanza della ’citizen science’ in questo tipo di studi”. Il lavoro fa parte delle attività di ricerca svolte nell’ambito del progetto 3P_earthBIODIV, importante finanziamento alla ricerca di base ottenuto dall’ateneo nell’ambito di un bando a cascata del National Biodiversity Future Center.
I.C.C.