di Alfredo Marchetti
Ha firmato da due giorni e il nuovo direttore ha già le idee chiare sul futuro della Monasterio. Un ruolo strategico, che si ripete dopo il passaggio di Marco Torre alla direzione dell’Area vasta dell’Asl Toscana Sud Est. Luciano Ciucci torna alla guida della Monasterio: laureato in Economia, formazione in Management e Sanità alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e all’Università Bocconi di Milano, dal 1997 è stato protagonista della trasformazione di Monasterio da ente di diritto privato a ente di diritto pubblico, partecipato da Cnr e Regione Toscana. Dirigente, poi direttore amministrativo, è stato alla direzione generale dal 2013 al 2020. Ciucci racconta il suo ritorno a Monasterio: "Raccolgo con orgoglio il testimone dal mio predecessore, il dottor Marco Torre che, oltre ad aver consolidato Monasterio, ha lanciato nuovi obiettivi nel campo della ricerca specialistica. La prima sfida che “eredito” dal dottor Torre è portare a compimento il percorso per diventare Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico), un riconoscimento che darà evidenza allo stretto rapporto tra ricerca e cura in Monasterio e collocherà ufficialmente l’Ospedale del Cuore e l’Ospedale San Cataldo tra le eccellenze scientifico-sanitarie a livello nazionale ed internazionale, grazie anche alle importanti collaborazioni con le università, il Cnr e la scuola Sant’Anna".
"Una sfida importante – prosegue –, quella dell’Irccs, ma non dimentichiamo che l’obiettivo primo per Monasterio resta il paziente, con la sua storia, clinica e umana, ancora di più quando quel paziente è un bambino. Il nostro lavoro è sempre orientato a garantire la migliore risposta di cura. Non a caso abbiamo realizzato percorsi volti a “misurare” i risultati raggiunti attraverso le valutazioni fornite dal paziente per cure che siano sempre più appropriate e personalizzate".
Un ritorno alla guida: "Dopo anni, torno alla direzione generale e trovo una Monasterio più solida, più affermata nel panorama scientifico, non solo per il numero delle pubblicazioni e per i bandi internazionali vinti, ma anche per essersi posta come interlocutore importante per la comunità scientifica di riferimento. Monasterio cresce e crescerà ancora, ma lo farà - ne sono certo - nel rispetto per la sua storia e la sua identità. Una storia che non prescinde mai dalle persone, siano pazienti o dipendenti. Le persone sono la nostra forza. Mi piace dire che Monasterio è una comunità di uomini e di donne che, consapevoli della loro storia, guardano al futuro. Insieme, con ottimismo, impegno e grandissima passione".