DANIELE ROSI
Cronaca

Fossola Un progetto per il castello di Moneta

In commissione Lavori pubblici l’architetto Tinfena ha illustrato l’idea per la valorizzazione e l’utilizzo culturale dell’antico manufatto

Fossola Un progetto  per il castello di Moneta

Il Comune punta alla riqualificazione del prestigioso castello di Moneta

Riqualificare il castello di Moneta con una valorizzazione che, partendo dal ripristino strutturale, possa diventare meta turistica e culturale. Queste le idee dell’amministrazione sullo storico maniero ubicato poco sopra Fossola e che comprende una parte privata e un’altra, quella soggetta ai futuri interventi, di proprietà comunale. Le intenzioni sono di aggiornare il progetto, l’ultimo è di oltre venti anni fa, per poi, una volta avuto il parere favorevole della Sovrintendenza, attingere a un futuro bando ad hoc per ottenere così le risorse necessarie all’intervento. Il tema è stato ampiamente discusso nella commissione Lavori pubblici presieduta da Silvia Barghini, in cui l’architetto Antonio Tinfena, incaricato per l’aggiornamento del progetto, dopo aver spiegato lo stato di salute del castello, ha dato una sua personale chiave di lettura su come pensare la struttura una volta terminati i lavori. Presente anche l’assessore Elena Guadagni.

"I muri sono abbastanza sani - ha spiegato il tecnico - e i punti critici riguardano soprattutto le torrette e il recupero del lato nord. La parte comunale più importante è quella della rocca con la riqualificazione della torre. Il borgo probabilmente aveva già un insediamento in epoca romana, poi allargato nel periodo medievale. Il tessuto medievale mantiene la cerchia muraria che circonda il borgo, mentre lato mare ci sono alcuni bunker dell’epoca bellica. Potenzialmente una volta riqualificata, la struttura potrebbe coprire culturalmente un arco temporale che va dai liguri apuani sino alla seconda guerra mondiale".

Il tecnico ha quindi spiegato la necessità di intervenire con ‘i piedi di piombo’, facendo intanto una ripulitura e capire bene come e dove intervenire. Un recupero che non viene ritenuto troppo complicato e in cui sarà possibile anche salvare il corpo murario. Da sottolineare anche la posizione del castello, ritenuta non facile per portare i collegamenti dell’acqua. Importante sarà il parere della Sovrintendenza, in cui viene chiesta una profonda analisi dello stato di fatto e il riscontro delle varie criticità, mettendole in vista nel progetto. "Il mio parere è che il recupero non si limiti alla sola parte strutturale - ha aggiunto l’architetto - ma che, una volta ripristinata l’area, diventi un luogo in grado di relazionarsi con il territorio e quindi inserirlo in contesti e percorsi turistici e culturali, andando a pubblicizzarlo dove possibile".