Franco Antola
Cronaca

Fra cielo e rifiuti

Buona domenica

Franco Antola

Massa, 15 marzo 2015 - Non c'è stato bisogno che vigili urbani o agenti del Corpo forestale si presentassero in via Montegrappa, nella zona del Bondano, una delle tante aree del territorio massese trasformate in discariche a cielo aperto. C’era un po’ di tutto in quel fazzoletto di verde a due passi dalle case, compresa la carcassa di un’auto abbandonata lì da tempo immemorabile. Per anni nessuno ci ha fatto caso, forse perché i rifiuti lasciati vicino alle strade, a Massa, sono parte integrante del paesaggio. Tantomeno qualcuno si è preso la briga di andare a chiedere spiegazioni ai proprietari dell’area. Eppure nei giorni scorsi quel terreno, censito fra le discariche dimenticate, come per incanto, è tornato al suo status originale, sgombro da carcasse e tirato a lucido. Non ci risulta che qualcuno avesse contestato lo scempio ai responsabili. Semplicemente, qualcuno deve aver letto o sentito dire che il Comune ha intenzione di usare la linea dura contro i responsabili di tanto degrado, cominciando col censire gli scandalosi depositi di detriti che deturpano il territorio (nel comune ne sono stati contati 60). Bene, qualcuno si è mosso in anticipo, anche per evitare le prevedibili sanzioni. Il che se da un lato è positivo, rappresentando (forse) la prova di un ritrovato senso civico, dall’altro impedirà di sapere se in quella zona erano stati scaricati anche rifiuti pericolosi ed eventualmente punire i colpevoli. Comunque lo si voglia leggere, l’episodio un suo significato ce l’ha. E cioè che per anni discariche e “siti sospetti” hanno potuto proliferare perché i responsabili hanno goduto della più totale impunità. Lasciamo stare il fatto che tutti dovrebbero sapere che auto da rottamare e lavatrici dismesse non si lasciano per la strada. Ifatto è che nessuno ha mai seriamente pensato a individuare e sanzionare chi lo fa, tollerando comportamenti inaccettabili di cui ora si pagano tutte le conseguenze. Anche in termini di rischi per la salute: perché nessuno sa cosa sia sepolto in certe aree già individuate dagli esperti, anche sotto case e capannoni. Comunque sia, a qualcuno è bastato sapere che presto scatteranno controlli più incisivi per fare subito piazza pulita.

Ecco, la speranza ora è che si faccia davvero sul serio, anche se le difficoltà non mancheranno, visto che si tratterà di andare a controllare o interpellare qualcosa come 1500 proprietari di terreni più o meno interessati da discariche abusive o accumuli di materiali sospetti. Non è neppure ben chiaro chi si dovrà far carico di tali verifiche e con quali poteri ispettivi. E’ una battaglia che però andrà combattuta fino in fondo. La giunta ha ribadito anche recentemente che il territorio è una delle sue priorità programmatiche. Su questo fronte non sono tollerabili ulteriori condiscendenze. Ne va dello sviluppo di una una quota cospicua della nostra economia turistico-ambientale, ma anche e soprattutto della nostra salute. Abbiamo il diritto di sapere quanti e quali veleni sono sepolti sotto i nostri piedi. E possibilmente anche chi dobbiamo ringraziare. Buona domenica.