Frana dentro Cava Fornace, analisi Arpat: “Rilevato amianto, ma è innocuo”

I primi risultati riguardo lo sversamento avvenuto nel sito tra Montignoso e Pietrasanta

Montignoso (Massa Carrara), 13 maggio 2024 – Uno “scenario non preoccupante: non sussistono pericoli per l'ambiente e per l'incolumità pubblica. Tuttavia dalle analisi in corso, è emersa la presenza di fibre di amianto nel sedimento che il percolato ha depositato sul fondo della Fossa Fiorentina. Il fatto che sia presente un battente di acqua sulla Fossa Fiorentina rende indisponibile l'amianto alla respirazione e quindi lo rende innocuo. Appena le analisi saranno concluse, forniremo il quadro completo dei risultati”. Così l'ingegnere Stefano Santi, responsabile del settore indirizzo tecnico delle attività di Arpat, intervenendo oggi a Montignoso (Massa Carrara), dove è stato fatto il punto sulla situazione alla discarica dell'ex Cava Fornace, situata tra Montignoso e Pietrasanta ( Lucca), dopo la frana con conseguente dispersione di percolato del 6 maggio.

Tra i presenti l'assessore regionale all'ambiente Monia Monni: "Seguiamo con grande attenzione - ha spiegato - quanto successo e voglio ringraziare in particolare Arpat e le amministrazioni comunali per il lavoro che si sta continuando a svolgere. La Regione ha difeso nei tribunali amministrativi la scelta di sottoporre il progetto di continuazione ad iter valutativi rigorosi e oggi più che mai vediamo come fosse stata corretta quella decisione. Non serve alimentare polemiche e clamore, ma servono rigore e corrette informazioni. Arpat ha comunicato di aver rilevato presenza di fibre di amianto nei sedimenti, chiarendo però che c'è una situazione di 'intrinseca sicurezzà perché non c'è dispersione in aria e quindi rischi di inalazione. Ripeto il controllo sarà rigoroso e attento”.

“La richiesta di chiusura della discarica, avanzata da Montignoso e Pietrasanta, è una richiesta che abbiamo sostenuto a lungo anche attraverso gli indirizzi dei nostri consigli comunali - ha aggiunto il sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti -. L'evento imprevisto ci induce a intraprendere un percorso che sembra irreversibile", ha “modificato gli scenari delle fasi autorizzative per la discarica. Tutto questo ci pone di fronte a una situazione che appare irreversibile e che richiede un'azione decisa, ma la chiusura da sola non è sufficiente, è necessario un piano di gestione post-mortem”.

Per il sindaco di Pietrasanta Alberto Stefano Giovannetti, "quello che è accaduto resta un grosso campanello di allarme di tipo strutturale. Il crollo è avvenuto su un versante che ha raggiunto la quota massima autorizzata di 43 metri: cosa può succedere, se saliamo a 98? Auspico fortemente che le forti prese di posizione, soprattutto da parte della Regione, scatenate dall'evento del 6 maggio non vadano a scemare dopo la scadenza elettorale ma portino” a chiusura e bonifica della discarica.