NATALINO BENACCI
Cronaca

Frana a Giaredo, acquedotto in pericolo. I rubinetti sono quasi a secco a Pontremoli

Danneggiate le tubature. Appello del Comune ai cittadini perché riducano al minimo i consumi. Tecnici al lavoro ma il maltempo non aiuta

Acquedotto

Acquedotto

Pontremoli (Massa Carrara), 28 dicembre 2021 - Una frana caduta dal versante del monte Burello sopra la zona di Giaredo, il giorno di Natale, ha danneggiato gravemente le tubature dell’acquedotto comunale che serve il deposito principale in località Pineta. Questo serbatoio che trasferisce normalmente mille metri cubi di acqua al giorno è essenziale per la città. I tecnici di Gaia sono intervenuti tempestivamente, anche in situazioni critiche per evitare il blackout degli impianti, perché pare che le condutture vadano sostituite. Ma il sistema di distribuzione idrica ha tenuto perché la rete locale negli anni scorsi è stata ristrutturata per consentire compensazioni ed evitare i disagi dei rubinetti a secco. Il Comune ha raccomandato alla popolazione un uso moderato dell’acqua evitando sprechi. Gli utenti sono stati anche invitati ad avere pazienza di fronte ad un calo dell’erogazione che comunque sembra sufficiente a far fronte alle esigenze ordinarie.

L’area sopra Giaredo con la frana che ha investito l’impianto
L’area sopra Giaredo con la frana che ha investito l’impianto

Le squadre operative di Gaia e di una ditta esterna intervenute già sabato, sono state condizionate dal tempo e dalla gravità della frana che hanno impedito una verifica precisa sui danni. Il maltempo ha impedito anche il giorno seguente di arrivare alle opera di presa idrica per valutare la situazione. Il Comune ha diramato attraverso Fb il seguente avviso: "Lo stato dei luoghi determinato dalla frana in Giaredo e il persistere di allerta meteo non consentono ancora di intervenire per effettuare verifiche e ripristini necessari per riattivare il serbatoio e l’impianto. Ciò continuerà a rendere non facile anche nelle prossime settimane garantire, costantemente, l’approvvigionamento idrico alla Città. Si rinnova pertanto la richiesta di limitare quanto più possibile l’uso dell’acqua .Le manovre, che Gaia sta garantendo per sfruttare al massimo gli altri serbatoi a beneficio di un equilibrata fornitura, potrebbero non consentire in questo periodo di avere nelle nostre case le ordinarie quantità di acqua per l’intera giornata. Saranno possibili interruzioni del servizio in alcuni orari, sopratutto notturni, di cui cercheremo di dare informazione".

Già ieri tre squadre di operai erano al lavoro per il ripristino dell’erogazione. Il consigliere Gianmarco Corchia segue l’evolversi della situazione. "Se non piove le squadre in azione potranno usare un escavatore per riaprire una strada, – spiega – sperando che il tratto dell’acquedotto dove le tubature scendono verso valle siano integre, un altro problema è l’impianto di sollevamento che è sommerso da detriti". Le sorgenti captate in zona Giaredo sono ad una quota più bassa e l’acqua viene pompata in una tubatura che attraversa trasversalmente il torrente Gordana sostenuta da un cavo d’acciaio per congiungersi, dopo aver superato il dislivello, con l’acquedotto della Pineta. "C’è anche da ripristinare la linea elettrica che arriva alla stazione di pompaggio – aggiunge Corchia – è una linea con 3 o 4 pali dalla cabina. L’impianto di sollevamento è un problema grosso. Era stato rinnovato due anni fa è in un posto quasi inaccessibile e oc corre andarci con delle moto carriole e già allora in condizioni normali era stata necessaria una settimana di lavoro. Ora, ci vorrà più tempo. Occorrerà spostare l’impianto e costruire un piccolo edificio di protezione che possa ospitare anche la cabina elettrica. Tempo permettendo ci vorranno più di tre settimane".

E’ saltata completamente l’erogazione dell’acqua ? "Abbiamo recuperato due sorgenti di piccola portata rispetto a quella principale, che però conferiscono solo tre litri al secondo. Se si considera che al serbatoio della Pineta ne arrivavano 10 si può comprendere la perdita". Il Comune elogia operai e tecnici che lavorano per convogliare acqua al serbatoio di questo acquedotto dagli altri depositi. Un’operazione attraverso linee che captano il "troppo pieno" dagli impianti di Piana, Codolo, Oppilo, Careola, Arzengio.