ALESSANDRO SALVETTI
Cronaca

"Fratelli d’Italia c’è e cresce". Ma resta fuori dalla giunta

L’onorevole Amorese: "Vedremo cosa succederà col piano strutturale. Proporremo la nostra visione della città"

"Fratelli d’Italia c’è e cresce". Ma resta fuori dalla giunta

L’onorevole Alessandro Amorese alla 10ª Festa Tricolore al Parco della Comasca

"Non siamo un partito di plastica o un contenitore che si apre e si chiude a seconda delle competizioni elettorali" dice l’onorevole di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese alla Festa Tricolore che festeggia la sue decima edizione al Parco della Comasca con una ‘tre giorni’ di dibattiti, incontri, cultura e musica che si chiuderà oggi. "Siamo partiti che il partito era appena nato, perciò si trattava di una scommessa da parte di tutti e di Giorgia Meloni in primis – continua Amorese – . In questi anni la festa è cresciuta di pari passo al partito. Ci teniamo a farla perché abbiamo da sempre pensato di essere un partito moderno ma che allo stesso tempo ragiona come una volta: stando a contatto con le persone".

I manifesti strappati? "Oramai ci siamo abituati e tanti di noi non ci fanno nemmeno più caso – commenta – Massa non è più la città di una volta dove c’era un certo tipo di odio: è rimasta una piccola fetta di intolleranza, ma sembrano più personaggi che si sfogano così o sui social". Come quelli della festa, negli anni sono cresciuti i numeri di FdI alle urne. "La Toscana ‘rossa’ è sempre più sbiadita perché il centrodestra governa la maggior parte dei capoluoghi – sottolinea –. E’ un dato sostanziale, che ci porta a dire che in Toscana come a Roma non ragioniamo più da eterna opposizione. Abbiamo la consapevolezza che si possa vincere anche qui e non solo per i demeriti del centrosinistra, ormai giunto al capolinea dopo decenni di potere".

Il civismo e il progetto Rete Civica Toscana, che unisce i primi cittadini dei capoluoghi di provincia guidati da coalizioni di centrodestra ma che hanno fatto del civismo il loro punto di forza, possono essere la strada per arrivare a governare? "Non è l’unica. Per questo alla festa abbiamo invitato anche i sindaci della Toscana più ‘profonda’, come Ferrari di Piombino, una realtà con una storia tutta sua. Oltre al ‘Settebello’ di sindaci c’è tutto un mondo, civico e non, che rappresenta la vera alternativa a Giani e compagni. L’operazione civica è importante e non solo ‘di plastica’: serve a maturare la consapevolezza che c’è un mondo che guarda il centrodestra ed ha un modello amministrativo da proporre".

Nella Massa di centrodestra Fratelli d’Italia non è in maggioranza. C’è l’intenzione di cambiare, anche in vista delle regionali 2025? "Continuiamo a fare come abbiamo detto dal primo momento: se ci sono delle pratiche, delle mozioni, degli atti che ci convincono li votiamo, altrimenti no – ribadisce Alessandro Amorese –. A prescindere dall’essere o meno in giunta. Lo abbiamo dimostrato con l’operazione della zona industriale e la strenua opposizione alla Sogegross, con il folle spostamento del mercato, l’idea della Questura al parco dei ciliegi: temi che ci avrebbero visti in conflitto se fossimo stati in maggioranza. Altri li abbiamo votati serenamente. Ora siamo al clou sul piano strutturale, vedremo cosa succederà: abbiamo una visione della città e la proporremo".

Il caso di Massa può intaccare i rapporti a livello regionale? "I nostri rapporti sono ottimi e si è visto alla Festa Tricolore: c’erano sul palco tutti e 4 i partiti di centrodestra – assicura l’onorevole –. Se ci sarà un percorso che ci aiuterà a ritrovare una maggioranza unita nel Municipio massese, ben venga, ma non siamo obbligati. A livello regionale l’anomalia verrà superata anche perché con molta probabilità correremo con un candidato di FdI".