È compatto il fronte dei sindaci lunigianesi che fin da subito e senza indugio hanno raccolto l’SOS del sindaco di Aulla sulle criticità correlate alla recente frana sulla strada delle Lame. Nel fine settimana l’Unione dei Comuni della Lunigiana ha sottoscritto un nuovo documento, questa volta indirizzato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e a Salt tronco ligure-toscano. La scelta è stata fatta affinché anche il Mit sia al corrente della situazione sofferta da tutta la popolazione lunigianese, nella speranza che possa intervenire in modo risolutivo.
"Abbiamo ragionato - spiega il presidente Gianluigi Giannetti - come ai tempi del problema della ricostruzione del ponte di Albiano. Avevamo attenzionato il Ministero, che alla fine ci aveva agevolato sul pedaggio e sull’apertura del casello. Vediamo se ci darà udienza".
Il nuovo documento si va ad aggiungere a quello precedentemente inviato ad Anas e Salt-Autocisa. Stesse le richieste: individuare una viabilità alternativa in attesa della più rapida soluzione possibile della criticità a monte, sospensione della riscossione del pedaggio autostradale nel tratto Aulla-Santo Stefano-Ceparana e avvio dell’iter per i rimborsi con effetto retroattivo dalla data dell’evento franoso. Nella tarda mattinata di oggi sono previsti nuovi aggiornamenti da parte dell’Amministrazione comunale di Aulla. Ormai chiusa da oltre una settimana, la strada è un cantiere aperto con mezzi, tecnici ed operai al lavoro sulla sommità del versante. Nei giorni scorsi, il sopralluogo del geologo di Anas ha confermato il perdurare dell’instabilità e la messa in sicurezza sul colle del monte si presenta più complessa rispetto a quello che si vede a valle. Il sindaco di Aulla, Roberto Valettini, ribadisce la necessità di individuare una viabilità alternativa con l’ampliamento della carreggiata per consentire la riapertura del transito a senso unico alternato. Un’alternativa urgente, questa, per decongestionare il traffico al casello autostradale e mitigare il disagio dei numerosi pendolari che quotidianamente si spostano per lavoro, per studio o altre necessità, dalla Lunigiana alla costa Apuana o nel territorio spezzino.
Michela Carlotti