Frugoli denuncia Alberti: "Io aggredito e minacciato. No a versioni distorte"

Il capogruppo della Lega ha deciso di querelare il consigliere comunale del Pd "Ho a disposizione immagini e registrazioni che sostengono quello che dico".

Frugoli denuncia Alberti: "Io aggredito e minacciato. No a versioni distorte"

Filippo Frugoli mostra i segni sul collo

Alla fine Filippo Frugoli ha deciso di denunciare Stefano Alberti. Come gli era stato subito suggerito da Matteo Salvini. Il giovane capogruppo della Lega, com’è noto, era stato aggredito dal consigliere comunale del Pd al termine dell’assemblea. Alberti si è scusato, il Pd ha condannato l’episodio denunciando al tempo stesso la proocazione e le offese di Frugoli. "Lunedì mattina mi incontrerò con il mio legale, l’avvocato Enzo Frediani, e procederemo con gli atti necessari – spiega Frugoli –. Le minacce e l’aggressione che ho subito all’interno dell’aula consiliare alla fine dell’ultimo Consiglio comunale non possono essere ignorate né tantomeno insabbiate. Le dichiarazioni rilasciate dal Pd, dallo stesso consigliere Alberti e dal gruppo Pd in consiglio regionale negli ultimi giorni richiedono chiarezza e trasparenza. Non posso accettare che vengano diffuse versioni che possano distorcere quanto realmente accaduto. È mio dovere, nei confronti di me stesso e di chi crede nella verità, portare alla luce i fatti concreti".

"Ho a disposizione immagini e registrazioni che sostengono la mia versione e che dimostrano il susseguirsi degli eventi – continua il capogruppo della Lega –. Il mio intento non è mai stato quello delle polemiche, ma quando si arriva a subire minacce e aggressioni fisiche in un luogo che dovrebbe essere deputato al dialogo e al confronto civile, diventa imprescindibile prendere una posizione ferma. La mia decisione di denunciare Alberti è maturata fin da subito ma anche a seguito delle accuse che mi vengono mosse nelle ultime dichiarazioni da parti del centrosinistra. Durante l’ultima seduta del consiglio comunale ho subito un’aggressione verbale e fisica che non può essere ignorata né ridotta a un semplice malinteso o una risposta a una provocazione che non è iniziata da me. Le registrazioni e le immagini che abbiamo raccolto sono chiare. Non posso tollerare che, oltre al danno subito, si aggiunga la beffa di essere accusato di dire cose errate. La mia integrità personale è stata messa in discussione e non intendo restare in silenzio di fronte a queste calunnie".

"Dobbiamo garantire – conclude Frugopli – che episodi del genere non si ripetano. Ogni cittadino ha il diritto di sentirsi al sicuro e rispettato, soprattutto all’interno delle istituzioni che dovrebbero rappresentarlo e proteggerlo. Questa vicenda ha già suscitato forti polemiche. Ora è il momento di fare chiarezza e di portare avanti un’azione legale che ristabilisca i fatti. Confido che la verità emergerà e la giustizia faccia il suo corso".