REDAZIONE MASSA CARRARA

Lacrime e dolore, una folla commossa per l’ultimo saluto a Lorenzo Bertanelli

I funerali del giovane operaio morto dopo essere stato travolto da un’elica di uno yacht mentre stava lavorando ai Bacini 2 nel porto di Genova. Proseguono le indagini, il reato ipotizzato è omicidio colposo, ma al momento non ci sono indagati

I funerali di Lorenzo Bertanelli a Massa (Foto Nizza)

I funerali di Lorenzo Bertanelli a Massa (Foto Nizza)

Massa Carrara, 12 febbraio 2025 – Lacrime e dolore. Una folla commossa ha dato l’ultimo saluto nella chiesa di San Domenichino a Massa a Lorenzo Bertanelli, il dipendente della Mecline di Carrara, morto dopo esser stato travolto da un’elica di uno yacht mentre stava lavorando ai Bacini 2 nel porto di Genova. 

Lacrime, dolore nei volti dei tantissimi amici e colleghi o semplici conoscenti che si sono riversati sul sagrato per l’addio. C’era anche il suo cane adorato, Aron. Toccanti le parole del parroco, don Damiano Banchieri, che hanno accarezzato il ricordo del giovane operaio. Tanti hanno voluto lasciare un pensiero anche tramite i social network, salutando Bertanelli con un post d’addio.

Intanto proseguono le indagini del gruppo Prevenzione e Salute Ambienti di Lavoro di Asl3, coordinati da Gabriele Mercurio, che si concentrano sulle procedure di smontaggio del ‘thruster’, un propulsore installato  sulla nave come timone integrativo che Bertanelli e altri due colleghi dovevano smontare dallo yacht e, una volta smontato, avevano il compito di smontarlo e calarlo all’interno di un contenitore.

L’inchiesta è stata aperta dal pubblico ministero Stefano Puppo, il reato ipotizzato è omicidio colposo, ma al momento non ci sono indagati. Quello su cui si concentrano Asl e procura sono le tecniche utilizzate dall’operaio per smontare il macchinario dal peso di circa due tonnellate che avrebbe colpito Bertanelli causandone la morte. Inoltre la procura ha disposto verifiche sulla ditta per cui lavorava Bertanelli, la Mecline srl, per verificare che i suoi dipendenti siano in grado di svolgere operazioni delicate come quella risultata fatale all’operaio 36enne.

Oltre allo sciopero immediatamente dichiarato dai sindacati il giorno della tragedia e quello successivo, i dipendenti di Ente Bacini hanno destinato ai familiari di Bertanelli il ricavato di una giornata di lavoro.