![](https://www.lanazione.it/image-service/version/c:MzQ4ZjQ4NmYtMGZkZi00:YTdiMWE4/francesco-gabbani.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Francesco Gabbani
Carrara, 21 marzo 2020 - “Grazie a chi sta lavorando per tenere in piedi l'Italia”. Torna a mettersi la tuta da astronauta utilizzata a Sanremo Francesco Gabbani, e canta “Italiano” di Toto Cutugno per ringraziare “i medici, gli infermier, le forze dell'ordine, chi lavora nei supermercati e tutti gli altri settori che adesso stanno lottando per tenere in piedi il Paese”. È un Francesco Gabbani casalingo, quello che si concede ai fan di Instagram, circa 3mila, con una performance dal balcone di casa sua “che però ha intorno soltanto la natura – spiega – , al contrario degli altri miei colleghi”.
Come sta vivendo questa quarantena forzata? Ce lo racconta lui: “Riscopro lati della casa che non avevo considerato, penso che anche voi lo stiate scoprendo, chi lavora tutti i giorni, nella frenesia, non ha tempo per queste cose. Riscopriamo lati della casa che avevamo trascurato, come lo sgabuzzino che non ci ricordavamo, là nascosto. Oltre a questo inizio anche ad avere il fuso orario da quarantena, non mi ricordo che ore sono, a voi capita?” chiede alle persone che lo stanno seguendo.
Dopo aver indossato la tuta da astronauta (non quella originale però, ma il vestito utilizzato per le prove a casa di quella che poi sarà la cover della canzone di Cutugno sul palco dell'Ariston) Francesco si affaccia sul terrazzo e dedica questo pezzo a coloro che stanno lavorando per riportare alla normalità il nostro paese. “Sono meravigliato positivamente – ha detto prima di iniziare la performance – per il senso civico del nostro paese e della gente che sta rispettando le regole, anche da parte di chi sta bene e gli può sembrare paradossale rispettarle perché sta bene, ma lo fa perché ha un grande senso civico. E questo mi rende orgoglioso di essere italiano”.
Piccolo incidente per il nostro in mattinata: “Stavo scendendo le scale e avevo la chitarra in mano, mi è scivolata ed è caduta a terra, l'ho dovuta 'scocciare' ai lati, fa un suono più basso, ma va bene lo stesso”. Alla fine della performance Gabbani ha un dubbio: “Mi avranno sentito dal paese vicino che potete vedere? Si chiama Ortonovo”. “Questo momento – prosegue Francesco – ci sta facendo vivere sempre di più la potenza della condivisione, tematica che è il filo conduttore del mio album, paradossalemente mi fa piacere che sottolinei questo periodo della nostra vita. State a casa, continuate a fare musica dal vostro balcone. Lo farò anche io, nella speranza che qualcuno mi risponda”