DANIELE ROSI
Cronaca

Gara per Palazzo Rosso. Sarà rimesso a nuovo come centro culturale

Illustrato il piano di recupero finanziato con il bando delle periferie. L’intervento sulla base del progetto dell’architetto Stefano Calabretta .

Palazzo Rosso, un tempo sede del Comune poi della biblioteca

Palazzo Rosso, un tempo sede del Comune poi della biblioteca

Avviata la gara per Palazzo Rosso. Per il recupero architettonico dello storico edificio, inserito nel bando delle periferie, dal Comune arriva la conferma che venerdì scorso è stata avviata la gara e adesso bisognerà attendere l’aggiudicazione. A fare il punto sull’atteso restauro l’assessore all’Urbanistica Moreno Lorenzini, intervenuto per un aggiornamento sul bando delle periferie, in particolare sul recupero di Palazzo Rosso, nella commissione Urbanistica presieduta da Augusto Castelli insieme ai tecnici del Comune e all’architetto Stefano Calabretta, che ha illustrato l’iter progettuale e quanto andrà fatto una volta che i lavori partiranno. Iter burocratico che non è stato semplice per arrivare a questo punto, viste le ben 135 pagine di prescrizioni su cui i tecnici hanno dovuto far fronte, confrontandosi inoltre con la soprintendenza per capire la situazione complessiva dell’edificio e come poter intervenire.

"I cantieri saranno all’incirca della durata di un anno - ha spiegato Lorenzini - con una spesa che per un terzo, 800mila euro, sarà a carico del Comune, mentre la rimanente parte arriverà da Roma per un totale di 2 milioni e 700mila euro. Abbiamo dovuto collimare i tempi tecnici del bando con i costi previsti ed essere pronti il prima possibile con i lavori". In commissione l’architetto Calabretta con l’ausilio di diverse slide con mappe, rendering e fotografie, ha illustrato i lavori principali a cui Palazzo Rosso dovrà essere sottoposto.

Per l‘edificio, una volta conclusi i lavori, è previsto un utilizzo a destinazione culturale, non prima però di averlo reso sicuro a livello strutturale e nel rispetto delle varie normative di sicurezza, antincendio e con la volontà di renderlo ben accessibile, eliminando barriere architettoniche. "Un progetto molto complesso - ha ammesso il progettista - in cui abbiamo dovuto tener conto delle varie modifiche, interne ed esterne, che sono state fatte nel corso dei decenni precedenti, alcune non migliorative. L’intervento, che in alcune parti sarà più profondo, punterà dove possibile a preservare l’aspetto originale, come Il ripristino delle porte originali o Il mantenimento del pavimento antico in alcune sale storiche". Se il piano terra e i piani inferiori avranno bisogno di minori interventi, con il progettista che ha parlato di azioni di ‘pulizia’ per migliorare la fruibilità, come sempio una sistemazione più ottimizzata dei servizi igienici e l’eliminazione di alcune inframezzature ritenute eccessive, la stessa cosa non si può dire per gli ultimi piani. Saranno soprattutto il penultimo e l’ultimo piano a subire gli interventi più radicali, a causa delle tante divisioni e separazioni che saranno rimosse, compreso il solaio. Interventi che serviranno soprattutto per garantire la messa in sicurezza del palazzo. Prevista anche l’installazione di una scala antincendio esterna terra-tetto. Nel progetto, oltre ai tecnici sono intervenuti in fase di analisi anche un restauratore e un geologo. Tante le analisi fatte nei mesi scorsi: materiali, pavimenti, scale, ingressi, indagini endoscopiche sulle murature, impianti elettrici e analisi geofisiche.