REDAZIONE MASSA CARRARA

"Giani e Bezzini al capezzale della Cgil. La loro assenza uno schiaffo alla città". Botta e risposta su criticità e tagli

Guidi: "Modello sanitario Pd fallimentare". Frugoli e Cantoni: "Governo investe sui servizi"

Il consiglio comunale straordinario sulla sanità (Foto Paola Nizza)

Il consiglio comunale straordinario sulla sanità (Foto Paola Nizza)

"L’assenza di Giani e Bezzini al consiglio comunale sulla sanità è l’ennesimo schiaffo ai cittadini. Abbiamo ascoltato i vertici Asl fare un lungo elenco di numeri e dati a sostegno dell’efficienza del modello di sanità apuana ma la realtà è molto diversa: oggi per determinate prestazioni sanitarie si devono attendere oltre 6 mesi ma nessuna soluzione è stata data", attacca il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia e consigliere comunale Marco Guidi. "Un modello sanitario, quello portato avanti da Giani e il Pd, del tutto fallimentare: insufficenti i posti letto per le cure intermedie e manca del tutto la medicina territoriale, necessaria per coadiuvare l’ospedale per acuti ed evitare il sovraccarico del pronto soccorso – continua FdI – La Regione nonostante abbia ricevuto dal Governo Meloni il più alto stanziamento di somme per la sanità, oltre 8 miliardi, ha imposto ai cittadini l’aumento delle tasse e dell’Iperf. Mancanza di medici, liste di attesa infinite, servizi tagliati, cantiere della casa della salute fermo e insufficienti quote sanitarie, oltre al destino del vecchio ospedale, sono temi su cui avremmo voluto risposte ma Giani ha preferito disertare il consiglio per presentarsi al capezzale della Cgil".

In merito alle dichiarazioni del Pd, che aveva parlato di "un piano Meloni per distruggere la sanità pubblica" e del fatto che il Governo stesse "cercando, in queste ore, di peggiorare la situazione con il Ddl sulle prestazioni sanitarie che sposta sulle famiglie il peso dell’assistenza sanitaria agli anziani non autosufficienti e ai malati cronici", interviene la Lega con il capogruppo Filippo Frugoli e il segretario comunale Eleonora Cantoni: "Il Pd non tiene conto dei fatti: è stato il centrodestra, a invertire la rotta e a riportare al centro dell’agenda politica il diritto alla salute e il potenziamento del servizio sanitario nazionale – spiegano – Tra il 2010 e il 2019, gli esecutivi a guida Pd hanno tagliato oltre 37 miliardi di euro alla sanità italiana, di cui circa 25 miliardi soltanto tra il 2010 e il 2015. La verità è che la sinistra ha lasciato un sistema sanitario depotenziato, con carenze di personale, investimenti insufficienti e lunghe liste di attesa. I numeri del governo parlano chiaro: nel 2025 il Fondo Sanitario Nazionale salirà a 136,5 miliardi di euro. Un incremento significativo rispetto al passato, con uno stanziamento aggiuntivo di 3 miliardi nel 2024, che crescerà a 4 nel 2025 e a 4,2 nel 2026, per un totale di oltre 11 miliardi di euro in più rispetto ai livelli precedenti. Il Pd cerca visibilità e dimentica i danni che ha causato negli anni in cui ha governato".

"Dal consiglio comunale è emerso che ci sono segnali di miglioramento ma anche criticità che non possiamo ignorare – sottolinea Ivo Zaccagna, capogruppo di Massa è un’altra cosa – Si sono trattati temi importanti come l’ospedale di continuità, opera per la quale ho espresso dissenso sulla scelta della sede, scelta fatta dall’amministrazione che continua a portare soluzioni senza un confronto con tutte le parti politiche che rappresentano la città. Tuttavia, abbiamo ricevuto rassicurazioni sul fatto che l’opera è stata finanziata principalmente con fondi regionali e aziendali, oltre a una quota del Pnrr. Stessa copertura economica è prevista per l’ampliamento del Noa e della medicina nucleare. Ma accanto a questi investimenti, restano criticità. Le liste d’attesa – prosegue – sono insostenibili, la carenza di personale medico e sanitario è un’emergenza che si aggrava ogni giorno. E’ il risultato di anni di tagli a uno dei pilastri fondamentali della nostra nazione, la sanità pubblica. Tagli che a livello nazionale vedono invece stanziamenti per 654 milioni di euro per i centri in Albania, 13,5 miliardi di euro per il ponte sullo Stretto di Messina, senza scordare i 400 milioni di euro del Payback che la Regione Toscana ha dovuto coprire da sola. Non permetteremo che il nostro sistema sanitario venga smantellato in favore di modelli privatizzati, che creerebbero disuguaglianze inaccettabili".