Carrara, 26 settembre 2024 – Adesso parla Gianluca Sordo. Dopo l’assoluzione nel processo dalle accuse di violenza sessuale e altri capi mossi della ex moglie, l’ex calciatore di Torino, Milan, Bari e della Nazionale Olimpica dopo due anni di calvario si prende la giusta rivincita. E lo ha fatto attraverso il nostro giornale. “Nei miei confronti – spiega l’ex calciatore che adesso si toglie qualche soddisfazione dopo la gogna mediatica – c’è stato un vero e proprio accanimento basato sulle calunnie raccontate dalla mia ex. False accuse ricche di particolari totalmente inventati ma tali da reggere la richiesta di rinvio a giudizio e un lungo processo, durante il quale sono state completamente smontate, al punto che anche il Pubblico ministero ha ritirato l’accusa. Dopo essere stato tanto infangato finalmente questa terribile vicenda si è conclusa - prosegue Sordo - sono stato assolto dai tre giudici di Massa e dal Pm. Voglio ringraziare tutti loro per aver capito che ero stato calunniato, ma anche chi in tutto questo tempo mi è sempre stato vicino e dato la forza per andare avanti. Mia moglie Cristina, i miei più cari amici Stefano e Paolo e i miei due legali, Maria Grazia Menozzi e Umberto Zangani che sono riusciti a dimostrare che ero totalmente innocente. Quello che è accaduto a me non lo auguro a nessuno al mondo”.
L’ha perdonata?
“L’ho cancellata è diverso, come ho cancellato quel vigliacco che nel 2005 mi ha dato una testata senza guardarmi in faccia in un bar a Marina di Massa, facendomi finire in coma. Per uno come me cresciuto con i valori di onesta che ti insegna lo sport affrontare tutto questo è stato davvero difficile. Senza parlare delle spese in farmaci e avvocati. Ricordo che quando la polizia mi diede quel faldone con tutte quelle false accuse piansi un giorno intero”.
Ma come si è arrivati a questo?
“Ci conoscevamo troppo poco e abbiamo avuto subito il bambino. Ha iniziato a creare malumori da subito, una continua provocazione come è stato dimostrato durante il processo. E così abbiamo iniziato a litigare ma quando ho deciso di lasciarla, perché le provocazioni da parte sua oramai erano diventate insopportabili, ha messo in moto questa cinema gratuito. Anche gli uomini andrebbero tutelati come accade alle donne. Mi ha fatto tutto questo nonostante le abbia lasciato una casa ai Ronchi da 450mila euro, bollette pagate, auto e il mantenimento di nostro figlio, che tutelo e tutelerò per tutta la vita assieme a mia moglie Cristina e alla mia famiglia”.