ANGELA MARIA FRUZZETTI
Cronaca

Giornata della memoria "Orrori da ricordare . E’ necessario anche per vigilare sul presente"

Consiglio provinciale solenne con gli studenti delle superiori. Lorenzetti: "Ci sono anche i nemici del ricordo che temono la ricchezza intellettuale"

Gianni Lorenzetti e Moni Ovadia. In basso, l’incontro con Alì Rashid (foto Paola Nizza)

Gianni Lorenzetti e Moni Ovadia. In basso, l’incontro con Alì Rashid (foto Paola Nizza)

Consiglio provinciale in seduta solenne e aperta dedicata al Giorno della Memoria. Il presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti, ha accolto i sindaci e gli studenti delle scuole superiori Salvetti, Montessori-Repetti, Palma e Liceo classico Rossi in una sala della Resistenza stracolma di persone. L’iniziativa rientra tra quelle previste per ricordare la Shoah e ha visto la partecipazione di Moni Ovadia. Lorenzetti ha aperto con il saluto ai sindaci ricordando il consiglio straordinario tornato in Provincia e che continuerà ad essere celebrato anche nei singoli Comuni. L’iniziativa si inserisce nel contesto della Giornata della Memoria del 27 gennaio – la data in cui i sovietici abbatterono i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz facendo conoscere al mondo intero l’orrore prodotto dalla follia del nazismo – istituita nel 2000 per non dimenticare. "La legge dice che c’è l’obbligo delle scuole per iniziative intorno alla Giornata della memoria e ringrazio le scuole presenti. Un grazie a Moni Ovadia, personaggio che non ha bisogno di presentazioni".

Lorenzetti ha letto la motivazione alla Medaglia d’oro alla valor militare della nostra provincia e ha affrontato il tema delle stragi perpetrate sulla nostra terra, attraversata dalla Linea Gotica che per 8 mesi determinò sofferenze inaudite. "Sulla memoria – ha aggiunto – da anni proviamo a ricordare quello che fu il nostro passato. Purtroppo non ci sono più coloro che hanno subito e che testimoniano quegli orrori. Voglio ricordare l’ultimo partigiano scomparso in questi giorni, Oliviero Bigini. Ebbene, oggi sarebbe stato qui con noi, a parlare ai ragazzi a cui lui si rivolgeva per diffondere la memoria, trasmettere il sentimento della storia. La memoria deve vigilare sul presente per renderlo umano e rispettoso. Ma ci sono i nemici della memoria, totalitarismi e regimi che temono la ricchezza intellettuale".

Ha ricordato inoltre l’evento a Fivizzano nel 2019 che vide la presenza del presidente della Repubblica federale Steinmeier e del nostro presidente Mattarella uniti in un messaggio denso di speranza, contro ogni ’ritorno’. "Sono intervenuti 6 anni fa e nel frattempo abbiamo visto scoppiare le guerre in Ucraina con l’invasione da parte della Russia e poi in Palestina. Quello che succede è sotto i nostri occhi e non possiamo non riflettere – ha aggiunto Lorenzetti –. Il tema della Palestina sta sul tavolo da troppo tempo. Abbiamo condannato i fatti del 7 ottobre quando Hamas ha fatto quella terribile e ingiustificabile strage ma non possiamo non pensare alle immagini oscurate su quello che accade sulla striscia di Gaza. Dopo tanto tempo abbiamo potuto vedere le macerie di una città distrutta. E noi a Massa sappiamo cosa vuol dire. Dopo la seconda guerra mondiale Massa era la città dei calcinacci e il primo prefetto, Pietro Del Giudice, divenne il prefetto dei calcinacci". Quelle immagini di Gaza, rasa al suolo, dove giacciono "ancora i corpi di donne, uomini e bambini con numeri enormi così come accade in tante altre guerre che sono nel mondo. Ma la Palestina è attuale e dobbiamo parlarne, indignandoci".

Un cenno alla Shoah, ai sei milioni di ebrei uccisi dai nazifascisti nel cuore dell’Europa e le conclusioni con un messaggio dettato contro ogni forma di violenza e contro il male dell’indifferenza, a favore della pace. Hanno preso la parola anche l’assessore del comune di Massa, Matteo Basteri, la vice sindaco del Comune di Carrara, Roberta Crudeli, e il sindaco di Fivizzano, Gian Luigi Giannetti, a nome dei sindaci della Lunigiana, tutti d’accordo nel ricordare che la guerra, ogni guerra, fa male e che non bisogna dimenticare quanto è successo.