REDAZIONE MASSA CARRARA

Giorni d’ansia per Villafranca. La Prefettura scrive al consiglio: "Deliberate sul dissesto"

Ipotesi liquidatore o tra 20 giorni commissariamento. Giusti: "La Corte dei Conti parla chiaro". La replica del primo cittadino: "Abbiamo fatto sacrifici: tutto sarà ripianato entro il 2025".

Giorni d’ansia per Villafranca. La Prefettura scrive al  consiglio: "Deliberate sul dissesto"

Il Prefetto Guido Aprea

Poco meno di venti giorni per decidere le sorti del Comune di Villafranca. Non si parla d’altro: il comune è in dissesto oppure no? Arriverà un commissario oppure un liquidatore? Tira aria di polemica a seguito del respingimento del ricorso portato avanti dal comune, sul tema del dissesto. La giunta Bellesi non molla, è convinta di aver fatto il possibile, di aver ripianato un debito di un milione di euro in due anni e di aspettare la figura di un liquidatore che affiancherà gli uffici comunali e lavorerà facendo controlli sul passato.

La minoranza però va all’attacco, pubblicando su Facebook una lettera notificata dalla Prefettura. "Nonostante il respingimento del ricorso - spiega il consigliere di minoranza Emiliano Giusti - nei confronti della Corte dei Conti, la Prefettura ha notificato a tutti i consiglieri comunali, la richiesta di delibera del dissesto finanziario entro 20 giorni, ma il sindaco Bellesi continua a sostenere che non c’è dissesto. Le possibilità sono due: dichiarare il dissesto come richiesto dalla Prefettura attivando così la procedura di liquidazione oppure non dichiararlo e avviare lo scioglimento della giunta, con l’arrivo di un commissario. Sicuramente per non perdere la poltrona dichiarerà il dissesto, andando in forte contraddizione con quanto dichiarato finora. Le irregolarità contabili, sono di vario genere e ben specificate nella relazione, si evidenziano gravi e reiterate criticità finanziarie. Le scelte sbagliate e la mancanza di trasparenza ci hanno portato a questo punto con tagli di molti servizi essenziali, uffici comunali ridotti all’osso, aumento delle tasse e un futuro incerto".

La risposta arriva dal primo cittadino. "Consigliamo a Giusti di imparare a leggere le notifiche - dice -, quando arriverà la sentenza potremo conoscere le motivazioni. Per ora la comunicazione parla di dissesto per il mancato raggiungimento degli obiettivi intermedi, si fa riferimento agli anni 2017-2018 quando avevamo previsto il campo da golf, se il privato decide di non investire non è colpa dell’amministrazione. Noi abbiamo sempre pagato le quote previste dal piano di rientro, una scelta consapevole del 2015, fatta per evitare di ingessare il nostro comune. Abbiamo fatto sacrifici e alla fine ottenuto risultati, visto che ripianeremo tutto entro il 2025. Di fatto ci si limita a strepitare di una situazione contabile, che con grande senso responsabilità abbiamo affrontato, scegliendo un piano di rientro. Lui tifa per la Magistratura e non per il suo paese. Non ci sarà alcuno scioglimento del consiglio comunale, la strumentalizzazione più eclatante arriva su tasse e servizi: quali abbiamo aumentato? Quali servizi mancano? Alcuni, come trasporti e mensa, hanno costi più bassi della media lunigianese".

Monica Leoncini