REDAZIONE MASSA CARRARA

Girano in bici raccogliendo la plastica

Tre giovani appassionati delle due ruote sono partiti dal Lago di Garda e hanno fatto tappa anche alla Partaccia. "Troppa sporcizia".

"Troppa sporcizia in giro" e partono in bici raccogliendo la plastica che sta uccidendo il nostro eco sistema. Hanno fatto tappa a Marina di Massa, alla Partaccia, tre giovani appassionati delle due ruote partiti dal Lago di Garda per raggiungere Lucca. "Amiamo l’Italia e le sue bellezze – spiega Raffaele Fanini – e per questo non sopportiamo di vedere l’ambiente inquinato da plastica e rifiuti". E, a bordo delle loro bici caratterizzate da due capienti ceste, durante il tragitto, tra una pedalata e l’altra, si fermano per raccogliere i rifiuti che la gente abbandona, incurante del danno ambientale. "In genere sono bottiglie di plastica che troviamo ovunque – osserva Raffaele, che da quest’anno ha coinvolto anche la fidanzata Sara Mazzarella e il fratello, Michele Fanini –. Soprattutto a bordo strada, la plastica è presente. Abbiamo notato che durante lo sfalcio dell’erba sul bordo strada, nessuno pensa ad eliminare le bottiglie che finiscono nei tagliaerba, tranciate con la vegetazione. Questo è un gravissimo danno perchè si creano le microplastiche, ancor più pericolose della bottiglia". Da Trento a Lucca, dunque, raccogliendo l’immondizia per strada. "Dopo la Cisa siamo scesi verso il mare e ci siamo fermati a Marina di Massa – racconta Raffaele –. Alla Partaccia abbiamo incontrato Franco Ceccarelli, incuriosito dai nostri mezzi particolari e soprattutto dalle nostre pinze utilizzate per raccogliere i rifiuti. Questa zona balneare dovrebbe essere tenuta meglio ma, da quello che vediamo durante i nostri viaggi, la situazione si presenta peggiore nelle zone turistiche rispetto alle aree urbane, soprattutto nelle piazzole di sosta. Le zone turistiche sono molto più inquinate dalla plastica. E quest’anno è ancora peggio, visto che troviamo quantità enormi di mascherine gettate per terra. All’inizio del Covid si trovavano anche guanti. Speravamo che questa emergenza sanitaria insegnasse e sensibilizzasse di più le persone al rispetto per l’ambiente, ma non è così’’. Insomma, i tre giovani hanno una missione: lanciare un messaggio alle persone sull’importanza dell’ambiente: "Siamo consci di non risolvere i problemi del nostro pianeta – aggiunge Raffaele –. Diverso sarebbe se ognuno maturasse una presa di coscienza verso l’ambiente. E comunque l’obiettivo è quello di sensibilizzare la gente, far capire che la natura prima o poi si ribella a questo scempio e ci torna tutto indietro. L’idea è quella di portare avanti questo progetto, contagiando altre persone. L’Italia è un paese stupendo. Da un lato facciamo questo per pulire e lanciare il nostro messaggio ma dall’altro lo facciamo per godere del bellissimo paesaggio che il nostro Paese ci offre".

Angela Maria Fruzzetti