Massa, 6 marzo 2019 - Una questione di numeri e la polemica travolge la gita. Troppi gli alunni che vogliono andare a vedere Napoli e la costiera amalfitana e pochi gli insegnanti che accompagneranno i ragazzi a metà marzo. E così la scuola media è costretta a fare, suo malgrado, una selezione. E sceglie come criterio il voto di condotta degli alunni. Così sono stati scelti gli studenti che durante l’anno hanno avuto un comportamento migliore, non ‘i più bravi’. Una selezione che ha scatenato l’indignazione dei genitori dei bambini esclusi, che lunedì mattina hanno affisso cartelli di protesta davanti alla scuola. Cartelli che si ispirano anche alle trasmissioni televisive: «La scuola del Grande Fratello: sei stato eliminato».
La polemica infuria. Siamo a Marina di Massa, protagonista di questa vicenda che ha suscitato tanto scalpore è la scuola media ‘Paolo Ferrari’. A scatenare tutto è stata una gita di quattro giorni organizzata per fine mese a Napoli e dintorni. Alla gita avrebbero voluto partecipare circa metà degli alunni, in totale 110 adolescenti. Gli altri andranno, senza particolari polemiche, a Torino (ci andranno in 43 e resteranno due giorni) e a Mantova (in 60 e un giorno solo). Ma è su Napoli che, come dire, casca l’asino.
«Il numero dei docenti che ha accettato di accompagnare i ragazzi in gita – ha spiegato la dirigente scolastica Alessandra Valsega – è troppo basso rispetto alle adesioni: solo otto professori per 110 adolescenti. C’è un problema di sicurezza che non posso ignorare. Devo garantire l’incolumità di tutti i ragazzi e se succede qualcosa, per gli insegnanti che li seguono, c’è la denuncia. Del resto non posso obbligare ad andare in gita i professori che non hanno aderito. Abbiamo dovuto fare una selezione in base al comportamento degli studenti».
Così partiranno per la costiera amalfitana gli studenti con i voti in condotta migliori: distinto e ottimo. Sull’accaduto, i genitori dei ragazzi che frequentano la ‘Paolo Ferrari’ sono divisi. «Ai genitori dei bambini esclusi – dice una rappresentante di classe – è stata spiegata e comunicata questa situazione a metà febbraio. E nessuno aveva protestato. Io come altri genitori sostengo la scelta che ha fatto la scuola e credo che gli insegnanti e la dirigente non meritino di essere attaccati in questo modo. Non c’è stata alcuna discriminazione. La selezione non è stata fatta sulla bravura, ma sulla condotta, sul comportamento e sull’educazione degli alunni». Ma proprio questa scelta ha fatto sentire alcuni alunni discriminati e questo ha indotto alcune delle famiglie a protestare con i cartelli.
Qualche genitore ha già parlato con la dirigente scolastica, altri andranno a parlare nei prossimi giorni con i docenti. A quanto sembra, tra gli alunni esclusi ci sarebbero ragazzi affetti dalla dislessia e dalla discalculia, disturbi dell’apprendimento. Ma anche in questo caso la selezione è stata fatta, dice la rappresentante di classe, solo sulla base del comportamento degli allievi. «Mia figlia – commenta una mamma all’uscita di scuola – andrà in gita. Ma anche se non fosse stata ammessa, non mi sarei comportata in questo modo. Non avrei fatto mettere i cartelli all’ingresso. Questa scuola non merita simili comportamenti, non lo meritano i docenti. Si poteva cercare una soluzione in modo diverso».
Maria Nudi - Andrea Luparia