REDAZIONE MASSA CARRARA

"Giù le mani dalla Casa Rossa" . Gli attivisti: "Ora pronti a trattare"

Il nostro reportage all’ex casa cantoniera all’indomani dell’avviso di sgombero da parte della proprietà Anas

Il nostro reportage alla Casa Rossa Occupata di Montignoso (Foto di Paola Nizza)

Il nostro reportage alla Casa Rossa Occupata di Montignoso (Foto di Paola Nizza)

di Ilaria Vallerini

Già di prima mattina c’è movimento alla Casa Rossa, all’indomani della notifica di sgombero da parte della proprietà, Anas. C’è chi armeggia in cucina, chi prepara gli spazi che ospiteranno l’assemblea indetta per questo pomeriggio. Momento clou sarà il lancio di una raccolta firme aperta a tutti: singoli cittadini, enti, associazioni. "Noi non ce ne andiamo. Casa Rossa non può chiudere. Per tanti di noi è l’unico luogo dove sentirsi in famiglia", dice Maria (nome di fantasia per motivi di privacy), accostata alla porta della cucina, completamente in acciaio, un acquisto fatto in passato da chi ha creduto fin da subito in questo progetto sociale. Andrea (altro nome di fantasia) è arrivato presto per aiutare a sistemare e poi andrà a Campi Bisenzio all’assemblea allo stabilimento ex Gkn e ci assicura che parlerà della Casa Rossa anche a Greta Thunberg. E così è stato, raccogliendo la solidarietà della celebre ambientalista svedese.

"Ce lo aspettavamo – dice –. Quando è comparsa la volante dei vigili con Anas per notificare lo sgombero dall’ex casa cantoniera, i vicini si sono allertati e sono venuti immediatamente a sincerarsi che non fosse accaduto niente di grave". "Sa, qua ci vogliono tutti bene. Si ricordano com’era prima del nostro arrivo...". Parla indicando il prato della Casa Rossa dove ora c’è un bar all’aperto e tavolini, giusto un mese fa si è svolto un evento di quattro giorni di arte, musica, incontri e condivisione da cui sono transitate oltre 2mila persone. "Dodici anni fa era un rudere abbandonato, il tetto cadeva a pezzi, e l’immobile era circondato da una discarica a cielo aperto: sterpaglie, rifiuti di tutti i tipi, anche rifiuti speciali, siringhe. Il degrado attirava altro degrado, oltre che bestie infestanti. Se lo ricordano bene i vicini...", ripete. "In questi dodici anni tutti si sono accorti del lavoro fatto per dare nuova vita a questo luogo, oggi importante presidio sociale e di aggregazione per cittadini di tutte le età e famiglie". Le carte sembrano ancora tutte da giocare, anche se il tempo è poco: 10 giorni per ritirare l’atto di notifica, da quel momento altri 60 giorni prima del vero e proprio sgombero. "Intanto – dice l’attivista – chiediamo che venga sospesa la procedura per lo sgombero della Casa Rossa. E poi chiediamo che si apra un tavolo di confronto con gli altri attori coinvolti ovvero Anas e Comune. Siamo aperti ad ascoltare le opzioni che l’ente vorrà esporre per capire come poter preservare intatta questa esperienza. Siamo aperti anche ad una trattativa di acquisto dell’immobile". Già in passato Anas aveva messo sul mercato l’ex casa cantoniera, in vendita per una cifra che si aggirava intorno ai 200mila euro.

Tra una domanda e l’altra, Andrea risponde al telefono perché in poche ora si è alzato un ’polverone’ sulla faccenda. Se da Destra, Fratelli d’Italia esulta per "il ripristino della legalità", dalla parte di Casa Rossa, invece, si è espresso il vice capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi: "La Casa Rossa – ha affermato – non va sgomberata, ma resa bene comune. Che si apra un tavolo di trattativa". In mezzo a questo braccio di ferro politico "è centrale il futuro di questo luogo, da mantenere vivo".

Cosa è per lei la Casa Rossa? "Un luogo – spiega l’attivista – dove non sentirsi soli, ma condividere lo stesso spazio, magari davanti ad un bel piatto di pastasciutta. E quanti ne ho visti arrivare di giovani soli che qui hanno trovato un posto dove sentirsi accettati. Casa Rossa, ad oggi, ospita una famiglia in condizione di fragilità, perché è da anni una foresteria per l’emergenza abitativa, abbiamo una sala di registrazione dove teniamo anche corsi di batteria gratuiti, uno spazio per la serigrafia utilizzato anche dagli studenti dell’Accademia, un’area attrezzata per le attività dei bambini, con laboratori di cartapesta, creta e pittura (come il laboratorio di maschere e carri per la Befana) e una scuola contadina. Casa Rossa ha visto esibirsi grandi artisti da Elio Germano ai Tre Allegri Ragazzi Morti. Dobbiamo preservare tutto questo".