LUCA CECCONI
Cronaca

Giuseppina e un’amicizia ritrovata dopo 70 anni

E’ scomparsa a 88 anni la donna di Altagnana protagonista di una struggente storia iniziata nell’immediato dopoguerra. Quando vince la solidarietà.

di Luca Cecconi

Ci ha lasciato da qualche giorno, all’età di 88 anni, ma la sua storia è per certi versi indimenticabile e merita di essere raccontata. Si chiamava Giuseppina Mannini e viveva ad Altagnana. La storia inizia subito dopo la guerra, prima del Natale ’45, quando aveva 13 anni. Il padre Giovanni, come tanti altri, era emigrato in Germania prima della guerra e da là, durante il conflitto, non era riuscito a mandare sostentamenti alla moglie Argia, che dovette pensare ai figli e ai due nipoti. Sono tempi difficili, non si spara più ma la fame continua a fare le sue vittime. E Giuseppina stava male. Non riusciva più a deglutire, aveva la pancia gonfia ma la mamma, disperata, venne a sapere che la Casa del Popolo di Massa organizzava un soggiorno a Bologna per i bambini in difficoltà. Così Giuseppina si ritrovò a gennaio con altri bimbi su un camion militare, destinazione Medicina, un comune vicino a Bologna, dove fu assegnata a una famiglia del posto.

"C’era la neve – racconterà dopo Giuseppina al nipote Ferancesco Lazzoni, che vive a Roma – era freddo e io avevo ai piedi degli zoccoletti. La mamma durante la notte mi aveva cucito un vestito pesante e subito appena arrivata la nuova famiglia mi comprò un paio di scarponcini. Così belli non ce li avevano neanche loro". La sua nuova famiglia erano Genunzio e Rina con le loro due bimbe: Adriana, che aveva 8 anni, e la piccola Iride di 2. Giuseppina andava a scuola con Adriana, dormivano nello stesso letto, condividevano i sogni e le speranze dell’infanzia. E tutta quella fame, che Giuseppina aveva patito, svanì. Altagnana e la nostalgia della mamma lasciarono il posto a una nostalgia meno dolorosa, con il fisico che si riprendeva grazie alla buona cucina emiliana, con una voglia nuova di tornare ad abbracciare i suoi cari ma anche con il sentimento di riconoscenza verso la nuova famiglia.

A Pasqua tutti i bambini aiutati dalla Casa del Popolo di Massa tornano alle loro famiglie. Anche Giuseppina, che rivide Altagnana. Da allora non ha avuto più contatti con la ‘sua’ famiglia bolognese. Ma il nipote Francesco, affascinato da questa storia che Giuseppina gli aveva raccontato, ha cominciato a fare ricerche ed ha trovato il contatto e quindi quella famiglia di Medicina. A rispondere al telefono proprio Adriana (i cui genitori erano morti). Giuseppina e Adriana si sono parlate dopo 70 anni. "Mi sono ricordata di lei – ha raccontato qualche anno fa Giuseppina –. Come stavo bene con loro, com’era bello. La provincia di Massa ha sofferto tanto, ma io sono tornata grassa. E tornò anche mio padre, dalla Germania, dopo la guerra. Mi ricordo bene di quando ero piccola. Che emozione riparlare con Adriana, che gioia, che grande regalo incontrarla e ritrovarla dopo 70 anni". E le due amiche, begli ultimi anni, si sono sentite spesso.

Ora Giuseppina non c’è più. "Due settimanel fa ha avvertito la presenza della cognata (Nina Lazzoni, scomparsa da qualche tempo, ndr) che gli diceva che giovedì sarebbe venuto a prenderla – dice il nipote Francesco –. Tra le due cognate c’era rispetto, ammirazione e aiuto reciproco. Giovedì scorso Giuseppina è stata portata in ospedale a Massa e al secondo arresto cardiaco, il giorno dopo, è morta. Questo racconto pensato a posteriori ci faceva vedere che quando ci si vuole bene si avvertono cose impensabili e imprevedibili. Ciò ha lasciato la famiglia in una grande pace, sapendo che chi veniva a prenderla era considerata persona molto buona e quindi sicuramente nella pace eterna". E Adriana? E’ stata informata della scomparsa della sua cara amica. E non ha nascosto il dolore. Incontrarsi, perdersi, ritrovarsi e lasciarsi di nuovo. Ma la loro storia vivrà e non solo nei ricordi familiari ma anche in uno spettacolo teatrale sulla misericordia ideato dal nipote Francesco. Come Giuseppina, in quel tempo, furono aiutati 70mila bambini in questa bella operazione umanitaria.