
Un’immagine della scuola di Forno, lungo il Frigido, intitolata al comandante partigiano Marcello Garosi
Museo della Resistenza a Forno? Una delle ipotesi, nel caso non dovesse trovare spazio nella nuova ’casa delle arti’ all’ex Cat, è quella di trasferire la sede nel paese montano. E magari utilizzare un’ala della struttura della scuola. A Forno l’idea del Museo della Resistenza piace ma non tutti condividono la scelta della scuola. Il paese montano manca di un luogo aggregativo, uno spazio dove promuovere eventi culturali o, semplicemente, dove poter organizzare confronti, assemblee di paese e altro. E pensare che Forno ha strutture pubbliche da destinare a spazi culturali, come la Casa socialista, con la sua Sala della Lega chiusa da anni, oppure gli ampi spazi della ex filanda, in completo degrado e abbandono.
A Forno la storia si calpesta per strada, ai piedi di quelle montagne che videro gruppi di giovani scamiciati uniti nella lotta partigiana e antifascista. "Credo che Forno meriti davvero questo museo – sostiene Giovanna Balloni –. E’ un paese che vive dentro la storia. E la Resistenza si racconta ovunque, in ogni angolo". Ne è convinta anche Maria Tonarelli: "Sarebbe bellissimo avere un museo dove raccogliere fotografie, documenti, reperti, pezzi che ci riportano la storia di quella stagione combattuta per la libertà. Noi giovani abbiamo allestito una piccola stanza dalla ’Boccetta’ dove raccogliere documenti sul paese e l’idea di un museo davvero la accogliamo con gioia e con fiducia. L’unico dubbio è l’utilizzo della scuola, poco compatibile con un museo".
Sulla stessa linea Gabriele Del Sarto: "Bisogna andarci con cautela, ragionarci bene. Forno è sicuramente aperto a discutere sull’argomento per valutare ogni possibilità. Non bisogna dimenticare che abbiamo una ex filanda abbandonata e la parte antistante potrebbe essere adibita proprio a Museo della Resistenza, lasciando libera la scuola su cui dobbiamo invece investire per garantirne la continuità". Anche per Angelo Fruzzetti è così: "L’idea del museo a Forno è pienamente condivisibile, è quello che serve e più volte, in paese, ne abbiamo parlato. L’ex filanda, a nostro giudizio, è il luogo ideale. Si andrebbe a recuperare una struttura da anni in decadimento e abbandono, capace con i suoi ampi spazi di accogliere un progetto importante come il Museo della Resistenza". Aggiungiamo che a piano terra dell’ex cotonificio esiste già un museo di archeologia industriale abbandonato da anni e accogliere ai piani superiori il Museo della Resistenza sarebbe il modo giusto per valorizzare tutta quella struttura trasformandola in polo museale.
Il paese è un serbatoio di memorie e già l’ex filanda è museo di se stessa, che narra la storia di quel paese, del lavoro femminile, della Resistenza fino all’occupazione nazifascista con la distruzione nel luglio 1944. Insomma, la storia si racconta dentro la storia. La comunità di Forno, che vanta diverse associazioni, è pronta a una discussione e a un confronto costruttivo su questo tema. Ma il nodo resta: dove organizzare un incontro con l’amministrazione comunale? Non ci sono spazi e i fornesi sono disposti a presentarsi in municipio per ragionare su Forno, i bisogni della comunità e il suo futuro.
Tra l’altro, allargando il discorso, sempre più turisti – anche stranieri – scelgono le Apuane per le loro escursioni ma, bar a parte, se si eccettua una pizzeria (a Forno) e un bad & breakfast (a Gronda) i paesi della nostra montagna sono carenti dal punto di vista della ricettività.
Angela Maria Fruzzetti