Gli ambientalisti dicono no: "Normativa da rivedere"

Legambiente, Cai e Arci decisi sul riaprire la fase delle consultazioni

Gli  ambientalisti dicono no: "Normativa  da rivedere"

Le Apuane al centro della tutela

"Il disciplinare su bandi di gara e concessioni presenta sostanziali criticità". Questo il parere espresso in una nota congiunta di Legambiente, Arci provinciale e Club alpino Italiano, in merito al disciplinare sul marmo che in queste settimane gli uffici del Comune stanno perfezionando. "La bozza all’esame della commissione marmo sembra presentare sostanziali criticità - commentano - anche tecnico-giuridiche, limitandosi ad attribuire alcuni valori di punteggio ai criteri già indicati nel regolamento, senza però precisare nulla né in ordine ai cosiddetti sub-criteri né sulle formule di calcolo per l’attribuzione dei punteggi. Quello che dovrebbe essere l’atto di indirizzo che disciplinerà le gare per l’assegnazione delle concessioni, sembra non definire alcunché in maniera univoca e certa e si prefigura come un documento generico a tal punto da lasciare ampia discrezionalità al dirigente pro tempore che indirà le singole gare. Il che, data la natura delle cave, il loro essere parte del patrimonio indisponibile della comunità carrarese e il pesante impatto ambientale che le stesse hanno sul territorio, costituisce un elemento di rilevante criticità".

"Chiediamo quale sarà la formula di attribuzione del punteggio - domandano - e se le ricadute ambientali possono essere solo definite in termini di quantitativi escavati e percentuali di resa, o non richiederebbero di valutare, con certezza, anche altri elementi. Generici anche i parametri di valutazione delle ricadute socio economiche e degli effetti occupazionali. Non minori perplessità destano le disposizioni relative all’attribuzione dei punteggi per l’incremento della durata della concessione. Ci rendiamo conto che oltre a una certa approssimazione nella stesura del disciplinare vi sia un vulnus di fondo che è costituito dal regolamento stesso". "Già in fase di applicazione del regime transitorio - concludono - e della stipula delle convenzioni ex articolo 21, il regolamento ha dimostrato tutte le carenze e le debolezze del complessivo impianto giuridico sulla base del quale è stato strutturato. La nostra richiesta è quindi di sospendere l’esame e l’approvazione del disciplinare e riaprire una nuova fase di consultazione con tutte le parti sociali interessate, per arrivare a una sostanziale modifica degli articoli 5 e 6 dell’attuale regolamento degli agri marmiferi".