Gli anziani, le paure, gli aiuti. Uno studio ha individuato i bisogni delle persone fragili

I risultati di un anno di studio della Sds svolto da una società di Psicosociologia di Roma. E ora parte un percorso per sviluppare servizi mirati e adeguati alle necessità dei “vecchi” .

Gli anziani, le paure, gli aiuti. Uno studio ha individuato  i bisogni delle persone fragili

Gli anziani, le paure, gli aiuti. Uno studio ha individuato i bisogni delle persone fragili

Paura di rimanere isolati e non avere più il potere della parola è quello che più angoscia gli anziani lunigianesi. A dirlo sono i dati emersi dalla ricerca svolta dallo Studio di Psicosociologia di Roma su input della Società della Salute. Proprio i professionisti e le associazioni appartenenti al circuito della Sds, infatti, si erano accorti durante percorsi di terapia che si rivelavano fallimentari dal punto di vista funzionale, che i soggetti chiedevano però di continuare a frequentare le sedute. Così si sono domandati a quale bisogno stavano davvero rispondendo, o semplicemente quale grido di aiuto stavano lanciando i loro pazienti. Ed è entrata in gioco, appunto, la SPS, agenzia che si occupa di studiare e intervenire sui problemi della convivenza nella contemporaneità.

Uno studio durato un anno e che ha portato ad incontrare in Lunigiana circa 300 persone. Ha condotto a risposte importanti che si dovranno trasformare concretamente in risultati. Risposte e dati che sono stati presentati l’altra mattina nella sala Tobagi di Aulla, dove il momento di discussione sulla ricerca dal titolo “Incontrare il desiderio degli anziani” è stato aperto dal sindaco di Aulla Roberto Valettini che ha portato i saluti istituzionali; da Enrico Isoppi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara che ha sostenuto la ricerca; Patrizia Fistersmaire, direttrice Uoc Psicologia di Continuità Ospedale Territorio Asl Toscana Nord Ovest; Marco Formato, direttore della Società della Salute; Viviana Fini, psicologa psicoterapeuta Uoc Psicologica di Continuità Ospedale Territorio Asl Toscana Nord Ovest attiva al Centro Icaro e la professoressa Rosa Maria Paniccia della facoltà di Medicina e Psicologia de La Sapienza, e direttrice di Sps di Roma, che è entrata nel dettaglio dei dati.

Quando si è anziani e si inizia a subire la decadenza del corpo, ha spiegato la professoressa il problema principale è quello di iniziare a perdere la libertà. Tra queste la possibilità di uscire e far parte della società, e di non poter più decidere per se stessi subendo la deprivazione del potere di parola. Due sentimenti contagiosi, che spesso si riflettono anche nelle famiglie di chi ha un anziano in casa e deve accudirlo, ma anche nella vita di chi lavora in rsa, case di cura e ospedali a contatto con loro. Si pensi, infatti, quante volte si organizzano feste senza tenere conto che, magari, il cugino che si prende cura della mamma non può partecipare. Ecco che così, senza volerlo, si innesca la desocializzazione, non solo della persona anziana ma anche del suo gruppo famigliare.

Ma lo studio, nato per capire cosa affligge gli anziani, rivela anche quali possono essere gli strumenti utili a non farli sentire isolati ed emarginati. Tra questi, per quanto riguarda gli enti, spiccano in primis la sanità permanente e le associazioni del terzo settore. Seguono poi tre fattori davvero fondamentali: la vitalità della famiglia, l’amicizia e il gioco. Essere nonni, infatti, significa potersi sentire ancora utili all’interno della famiglia, poter aiutare, rimanere attivi nella società, avere il potere di uscire e di parola. L’amicizia mette in relazione, permette di mettersi alla prova; infine, giocare è un modo di organizzare la socialità, ed è fondamentale sia per i bambini che per gli anziani, senza considerare che promuove occasioni dove possono nascere affetti e amicizie. Tutti input che le generazioni non più giovani hanno potuto dare affinché anche il loro futuro possa essere più bello, pieno di socialità e di libertà, quindi ben lontani dall’emarginazione. Da questo incontro ha preso il via un percorso di sviluppo che proseguirà negli appuntamenti del mese di ottobre e dicembre 2024.

Anastasia Biancardi