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Gli studenti e l’ansia da rientro. I consigli degli psicologi: "L’ingresso sia graduale"

La presidente dell’Ordine toscano Maria Antonietta Gulino invita a una riflessione. La collega apuana Giulia Marano chiede di dare pochi compiti agli alunni le prime settimane.

Gli studenti e l’ansia da rientro. I consigli degli psicologi: "L’ingresso sia graduale"

di Patrik Pucciarelli

Suonerà, domani, la campanella per gli studenti della provincia che dopo la pausa estiva tornano tra i banchi. Ma è subito allarme, quello degli psicologi che denunciano casi di ansia da rientro. Sia apre quindi il capito su come affrontare questo problema che affligge migliaia di ragazzi e sul modus operandi di una gradualità nell’assegnare i compiti. E’ proprio la presidente dell’ordine toscano, Maria Antonietta Gulino, a porre l’attenzione sul tema. "È uno stress che diventa malessere fisico e psicologico, da contrastare con la gradualità degli impegni". La fine delle vacanze estive e il ritorno a scuola possono determinare disturbi come mal di pancia, sonno agitato, scarso appetito e, nei casi più gravi, veri e propri stati di ansia e di ritiro. "Invece la scuola deve essere vissuta come l’opportunità di riprendere la propria vita con gli altri - prosegue la Gulino -, di tornare a socializzare, di imparare, di crescere". Serve allora una via di mezzo tra i tempi dilatati delle vacanze e quelli stringenti di compiti o verifiche perché "fare i compiti in classe a breve tempo dopo il rientro diventa una tortura - argomenta la psicologa Giulia Marano, che si occupa di orientamento scolastico nella provincia - , la scuola deve essere un piacere per i ragazzi e non una tortura. Se lo stress inizia dai primi momenti, con l’eccesso di verifiche si mette un carico di ansia che rende difficile l’intero percorso scolastico". Non affollare di impegni il diario degli studenti è l’obiettivo per fare si che possano tornare a prendere confidenza con i nuovi ritmi. "Bisogna fare in modo che sia una cosa più graduale - continua la Marano -, che i ragazzi arrivino a una quantità di studio per step, non ha senso assegnare 20 pagine i primi giorni per i ragazzi è deleterio, arrivano a odiare la scuola" Calma nelle prime settimane è il consiglio primario dei professionisti, perché anche le preoccupazioni possono poi trasformarsi in ansia. Altro fattore da non sottovalutare è il cambio di ordine scolastico, il passaggio che più di tutti può dar pensiero agli studenti. L’approccio con una realtà sconosciuta di chi dall’asilo va alle elementari, chi alle medie e chi alle superiori è l’ingresso in una nuova dimensione di vita "un momento importante perchè non c’è solamente un discorso legato alla scuola, ai compiti ma anche un discorso legato ai compagni, alle aspettative, all’ambiente sconosciuto - prosegue la psicologa Marano - . Tutto quello che è legato al non conoscere che può creare preoccupazione. In questo caso i genitori devono rassicurarli e ascoltare quello che i figli hanno da dire senza mai sminuire i loro dubbi o preoccupazioni; ascoltarli e rassicurarli sulla loro presenza e sul loro sostegno". La scuola come luogo che genera benessere, dove l’insegnamento deve fare da guida e la socialità risollevarsi.