ALESSANDRO SALVETTI
Cronaca

Gli studenti salgono in cattedra. Faccia a faccia con le istituzioni. Liceali protagonisti al ‘Guglielmi’

L’importanza della cittadinanza attiva e della scuola nel libro ideato dal professor Di Leo e scritto dai ragazzi. L’archeologo e conduttore radiotelevisivo Umberto Broccoli alla presentazione a teatro.

Gli studenti salgono in cattedra. Faccia a faccia con le istituzioni. Liceali protagonisti al ‘Guglielmi’

L’importanza della cittadinanza attiva e della scuola nel libro ideato dal professor Di Leo e scritto dai ragazzi. L’archeologo e conduttore radiotelevisivo Umberto Broccoli alla presentazione a teatro.

Il valore delle istituzioni e l’importanza della cittadinanza attiva, il ruolo della scuola e il rispetto delle leggi nel vivere comune. Sono questi gli ingredienti di “A scuola dalle istituzioni”, il libro curato da Gennaro Di Leo e realizzato nell’anno scolastico ‘23/‘24 in collaborazione con gli studenti della classe V C del liceo classico Pellegrino Rossi presentato ieri al Teatro Guglielmi dall’archeologo e conduttore radiotelevisivo Umberto Broccoli. "Questa sera – ha detto Broccoli – la scuola fa spettacolo e con questo incontro generazioni lontanissime si trovano d’accordo. Scuola e istituzioni sono parole fondamentali e quando le parole sono dette iniziano a vivere. La parola scuola forma, mentre la parola istituzione la comprende e noi dobbiamo avere rispetto dell’una e dell’altra". Un’idea, quella del libro, venuta al professor Di Leo "per dare la possibilità agli studenti di giocare e calarsi nei panni degli intervistatori delle istituzioni. Quando frequentavo il liceo, da ragazzo, educazione civica era stata rimossa dai programmi. Ora è stata reintrodotta e da docente ho cercato di rifarmi alle origini".

Così nel corso dell’evento i rappresentanti di alcune delle istituzioni intervistate nel libro sono stati ‘interrogati’ dagli studenti con frasi di autori greci e latini che richiamavano i temi centrali del testo. "Voler sapere e fare domande – ha sottolineato il sindaco di Massa Persiani, a cui è stata posta una frase di Cicerone da Giovanni Grassi e una di Sofocle da Anita Ciuffi e Riccardo Moretti – è molto importante. Dobbiamo pensare che le istituzioni agiscano per il bene del popolo. Talvolta anche la ribellione può servire. Il che non significa violare la legge, ma mettere in discussione lo status quo per far progredire il mondo in cui viviamo". La consigliera provinciale Dell’Ertole, rispondendo alla frase di Gaio Musonio Rufo postale da Luna Ricci, ha citato Piero Calamandrei sottolineando l’importanza "dell’avere radici ben salde e contemporaneamente uno sguardo aperto verso il mondo, andando oltre il particolare e il pregiudizio", mentre il questore Santi Allegra, interrogato su una frase di Eschilo sulla felicità da Sofia Giangrasso, ha sottolineato quanto sia "difficile parlare di felicità in un mondo pieno di conflitti e violenza". Al proposito, il Colonnello dei Carabinieri Dominici ha analizzato la frase di Orazio sul sacrificio per la patria citatagli da Greta Albertini: "Gli appartenenti alle forze armate si impegnano a servire la collettività, e il sacrificio" inteso in qualunque senso "è il loro vestito". "Le autorità – ha spiegato invece il Colonnello della Guardia di Finanza Mannucci parlando di una frase di Socrate – non nascono tali. Tutti siamo stati ragazzi con volontà e virtù. Una di queste per Platone era il coraggio e oggi serve avere quello di essere normali".

A intervenire, oltre alle direttrici dell’Asl Guglielmi e quella dell’Archivio di Stato Mastroianni (interrogata da Carolina Bertolucci), gli stessi studenti che hanno raccontato l’esperienza da autori e intervistatori. "Inizialmente – ha detto Martina Giannini – vedevamo le istituzioni e i loro rappresentanti come qualcosa di lontano, ma trovandocisi a confronto abbiamo capito come siano tutti lavoratori che ci hanno trasmesso informazioni e soprattutto passione per ciò che fanno".