
di Maria Nudi
"Se anche la sua perversione fosse patologica il Tribunale dovrebbe giuridicamente valutare la valenza giuridica delle sue condotte e condannarlo per le azioni che ha commesso". Oggi, come ormai da anni, Francesco Mangiacapra, napoletano, protagonista di tante trasmissioni televisive, avvocato che in passato ha fatto l’escort per mantenersi , non fa sconti a Luca Morini, per tutti Don Euro. Morini è balzato agli onori della cronaca quando era ancora don Luca, parroco nella provincia apuana in diverse parrocchie, per uno scandalo morale e anche giuridico dal momento che c’è un processo in corso. Don Euro, in quel tempo, ha indossato varie identità ed ha avuto incontri sessuali con alcuni giovani tra i quali Francesco Mangiacapra che poi lo ha denunciato.
E a pochi giorni dall’udienza della verità, nella quale il perito del Tribunale svelerà se l’imputato era capace di intendere e di volere quando si toglieva la tonaca e incontrava i giovani, Mangiacapra torna di nuovo alla ribalta dello scenario pubblico perché ha scritto un nuovo libro. Un saggio, una riflessione critica e pungente, senza veli, con la quale analizza le minoranze e il loro ruolo nella società. Il libro si intitola “Il golpe del politicamente corretto“, edito da una casa editrice cattolica, “L’isola di Patmos”, che fa riferimento a padre Ariel Stefano Levi di Gualdo, presbitero e teologo. Un saggio-bomba che genererà dibattiti e polemiche.
Ma torniamo alla vicenda massese su Don Euro: "Posso comprendere la vicenda personale e privata di Luca Morini e posso farlo sul fronte umano ma secondo me non deve essere uno strumento per valutare le sue condotte giudiziarie. Don Euro, quando ha commesso i fatti per cui è a processo, era molto lucido e lo ha fatto per indole", ribadisce Mangiacapra che si è costituito parte civile insieme ad altri tre giovani. "Sarò a Massa per la lettura della sentenza – dice lo scrittore napoletano –. Un giorno chissà potrei anche decidere di indossare la toga ed esercitare la professione di avvocato".
Mangiacapra è stato accusato di voler colpire la Chiesa cattolica quando ha denunciato don Luca. Sono passati anni, ma era davvero così? "Al contrario – risponde l’ex escort – io volevo depurare la Chiesa cattolica da sacerdoti come Luca Morini. Mi sono indignato quando ho scoperto che non era un giudice, come diceva, ma un parroco". Mangiacapra, tra l’altro, da adolescente ha frequentato scuole cattoliche. "Sono felice e onorato che la prefazione del mio libro l’abbia scritta padre Ariel e che sia stata la sua casa editrice a pubblicare questo saggio. So che farà discutere".
E padre Ariel che ne pensa? "Ho conosciuto Francesco in occasione di una trasmissione televisiva – risponde il noto presbitero e teologo, protagonista di molte trasmissioni televisive –. E‘ una persona dotata di una intelligenza superiore alla norma. Ha un senso di giustizia spiccato, del resto ha fatto studi giuridici, è avvocato. Da partenopeo ha anche il senso dell’onore e sono stati l’onore e la giustizia a indurlo a denunciare don Luca Morini. La Chiesa dovrebbe ringraziare Francesco Mangiacapra perché la sua denuncia ha permesso di portare alla luce comportamenti di sacerdoti moralmente incompatibili col sacerdozio cattolico. Se potessi abbraccerei il mio confratello don Luca Morini. Come sacerdote mi sentirei di assolverlo perché Gesù stesso dice di essere venuto sulla terra per curare i malati e non i sani. Ma i valori della Chiesa cattolica non sono quelli rappresentati da don Luca. Se Francesco Mangiacapra me lo chiedesse potrei accompagnarlo a Massa nel giorno della sentenza".
Ora spetta al Tribunale decidere la sorte di Luca Morini, mentre spetta al pubblico promuovere o bocciare il nuovo libro di Mangiacapra.