Poco più di 670mila tonnellate di blocchi prodotti negli ultimi dodici mesi. Questo il dato aggiornato della produzione relativo al 2024 e che si assesta su numeri praticamente identici al dato dell’anno precedente, quando la produzione si era fermata a 656mila tonnellate. Il dato 2024, per la precisione, registra 671.071 tonnellate. Un breve report è emerso ieri nella commissione marmo presieduta da Nicola Marchetti in cui è intervenuto il dirigente del settore Giuseppe Bruschi. A saltare all’occhio è soprattutto la grande differenza, in termini numerici, rispetto alle tonnellate di blocchi prodotte negli anni Duemila. Nel 2001 ad esempio la quantità di produzione era quasi il doppio rispetto a quella attuale, con oltre 1 milione di tonnellate. Trend che è poi proseguito anche negli anni successivi e che è iniziato a calare progressivamente, con alcuni alti e bassi, arrivando prima sotto la soglia del milione, poi delle 900mila tonnellate e da un paio di anni sotto le 700mila.
Tra gli altri macro numeri forniti in commissione, la produzione di scaglie bianche nel 2024 si è fermata a 899mila tonnellate, la produzione di scaglie scure e pietrisco a 1 milione e 113mila, le scogliere 80mila, infine la produzione delle terre ferma a 266mila. In commissione spazio anche per un primo report sull’inizio delle operazioni di tracciabilità dalla cava alla pesa con l’apposita app. Le operazioni sono iniziate lunedì scorso. Non sono ancora disponibili numeri relativi alla tracciabilità ma la partenza, da un punto di vista organizzativo, sembra essere andata per il verso giusto.
"Nonostante qualche piccolo intoppo informatico - ha spiegato Bruschi - tutto sommato le cose sono andate molto bene. Abbiamo avuto anche un buon supporto dalle pese e la ditta della app ha messo diverse persone a informare le aziende sul loro utilizzo. I blocchi sono stati censiti con la lista di carico associata. Quasi tutte le aziende hanno già fatto passare un carico di camion, e tutto è andato bene. Abbiamo dovuto solo perfezionare l’informazione della parte informatica della app ma, fatto quello, le cose sono andate per il verso giusto". Sempre in commissione è stato poi chiarito che alcune aziende avevano fatto ricorso al Tar per chiedere la sospensione del regolamento sulla tracciabilità. Proprio alcuni giorni fa, mercoledì scorso, il Tar ha deciso però di posticipare la decisione al prossimo ottobre.