PATRIK PUCCIARELLI
Cronaca

I ‘dannati’ della Bolkestein. Balneari cercano un sostegno per salvare le spiagge: "Ormai c’è più poco da fare"

Al convegno a Carrarafiere gli imprenditori alzano le mani e chiedono una legge precisa. Zucconi garante per la concorrenza parla di "una direttiva da applicare per come è scritta".

I ‘dannati’ della Bolkestein. Balneari cercano un sostegno per salvare le spiagge: "Ormai c’è più poco da fare"

I ‘dannati’ della Bolkestein. Balneari cercano un sostegno per salvare le spiagge: "Ormai c’è più poco da fare"

I balneari alzano le mani, sfiniti perché dal 2006 si discute sulla riforma per il loro futuro. Tra ombrelloni, sdraio hi tech e attrezzature per la spiaggia a CarraraFiere, Balnearia pensa alle aste, alla spada di Damocle della Bolkestein. "Il parlamento deve legiferare altrimenti saranno altri a decidere, la magistratura o il consiglio europeo", hanno ripetuto gli operatori presenti ieri per l’incontro “Non scarsità e legittimo affidamento. Affermare le nostre certezze in Italia e in Europa”. Imprenditori che continuano a camminare sul filo del rasoio. Proprio in questi giorni l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha deciso che le proroghe a fine 2024 sono illegittime buttando ulteriore benzina sul fuoco in una situazione già complicata.

"E’ in vigore il decreto milleproroghe del 2023 quindi possiamo stare tranquilli fino a fine 2024 – rassicura l’onorevole Elisa Montemagni – ma sappiamo bene che per andare a gara i Comuni hanno bisogno del tempo per l’istruttoria quindi quest’estate andremo avanti con questi stabilimenti. I nostri balneari sono molto di più di semplici imprenditori, ci sono intere famiglie che rendono la costa il gioiello che è oggi. Adesso però ci vuole una norma che dia certezza al settore, e deve arrivare prima dell’estate, entro maggio. Come Lega stiamo lavorando a un testo che va condiviso con le altre forze politiche per salvaguardare il settore e dare una risposta concordata con l’Europa magari prima delle elezioni".

Ma tempo ne è rimasto ben poco. "Purtroppo il grande assente è il Governo – sottolinea la presidente di Cna balneari Toscana, Ilaria Piancastelli –, manca una soluzione politica che ci possa dare una strada da seguire aldilà delle sentenze che comunque ci hanno dato anche elementi positivi per stilare una norma che tenga conto sia della mappatura che del legittimo affidamento. Non si possono mandare a casa famiglie che hanno detto ai figli venite a lavorare con noi. Ai Comuni che hanno utilizzato il decreto milleproroghe dico ben fatto, ma non avrei accettato una proroga che alla fine vede un’asta. Chi invece ha deciso di utilizzare la legge Draghi ora si vede negato dall’Agcm tutto un processo che non sapeva di aver avviato".

"Serve un accordo con una posizione ben chiara dello Stato italiano – spiega il coordinatore nazionale di Cna balneari, Cristiano Tomei –. Siamo al lavoro sul criterio della non scarsità che ci permetterà di trovare un punto d’incontro con la commissione europea. La nostra proposta è creare un coordinamento di associazioni per trovare una convergenza. Ritengo ci siano buone speranze, il lavoro di mappatura ci darà maggiori disponibilità per iniziative imprenditoriali sulle aree disponibili, al netto delle aree di carattere ambientale e naturale. Bisogna dare continuità alle attuali imprese e chiudere una volta per tutte l’annosa questione tra Stato e commissione europea".

E per chiuderla serve una norma "che abbia poi il consenso della commissione europea e del consiglio di Stato, che vada a recepire il concetto di non scarsità della risorsa" ha spiegato l’onorevole Salvatore Di Mattina. Torna sull’intervento a gamba tesa dell’Autorità garante per la concorrenza l’onorevole Riccardo Zucconi: "Mancano solo i due liocorni e sono intervenuti tutti. Da quando è arrivato il parere immotivato della commissione europea, governo e ministeri hanno risposto alla posizione europea prendendosi 4 mesi di tempo per definire ulteriormente la mappatura. La legge è precisa e la direttiva Bolkestein va applicata per come c’è scritto. Queste sono tutte frizioni inutili che gettano nel caos i comuni".