REDAZIONE MASSA CARRARA

I lati positivi e negativi del web

Intervista a studenti, personale scolastico e genitori. Alla scoperta di internet tra luci e ombre

I lati positivi e negativi del web

Come compito di educazione civica, abbiamo intervistato gli studenti, il personale della scuola e i genitori. Le domande che abbiamo posto riguardano i lati positivi e negativi del Web.

Secondo gli studenti (età dai 10 ai 14 anni) Internet serve per scoprire cose nuove, fare tante ricerche approfondite, messaggiare con gli amici, avere momenti di svago, conoscere nuove persone. Ci sono purtroppo anche dei lati negativi: può danneggiare la vista e l’udito, può creare dipendenza, si rischia di navigare su siti non sicuri; inoltre la rete può portare via tempo prezioso, può farti allontanare dagli amici, può creare problemi in famiglia, causare depressione, danneggiare i neuroni e poi possono entrare dei virus nei tuoi dispositivi.

Secondo il personale che lavora nella scuola I lati positivi sono: puoi stare in contatto con il mondo intero e con i propri cari, essere informato, sapere tutto di tutti in tempo reale, nel campo del lavoro puoi trarne dei vantaggi seguendo corsi a distanza e puoi imparare lingue nuove. Mentre i lati negativi sono: aumenta la solitudine, crea dipendenza, si può navigare su siti non sicuri.

Per i genitori internet serve per stare in contatto con il mondo intero e con parenti lontani, per avere le notizie in tempo reale, per un aiuto nello studio, per avere una comunicazione facile e fast. Le cose negative sono il cyberbullismo, le fake news, la dipendenza e navigare su siti web non adatti ai ragazzi minorenni.

Ci siamo divertiti ad intervistare altre persone, abbiamo condiviso idee e opinioni e abbiamo scoperto che si può imparare anche dai bambini più piccoli di noi. Secondo noi, occorre imparare ad usare correttamente la rete, limitare l’uso prolungato di

internet e dei dispositivi... e poi incentivare attività offline, quali attività sportive, giochi di società, lettura, disegno, musica, lavoretti manuali, attivando tutti i cinque sensi. E prima di dormire? La professoressa Daniela Lucangeli dell’Università di Padova dice che l’uso della tecnologia deve essere ben distante dalle ore di sonno. La luce blu brillante degli schermi retroilluminati digitali imita la luminosità del sole e confonde il nostro cervello che smette di produrre melatonina, convincendosi che è pieno giorno. Così viene disturbato il ciclo del sonno.