
La struttura di Pontremoli finanziata per un milione e mezzo di euro ospiterà i medici di famiglia e infermieri. I pazienti potranno usufruire di normali visite, esami diagnostici primari, screening e vaccinazioni.
Sono in dirittura d’arrivo i lavori per la realizzazione della Casa di Comunità nell’immobile di via Mazzini che è già sede, al piano terra, del Distretto sociosanitario. Il progetto è stato realizzato dall’Asl con un finanziamento di 1 milione e 450mila euro arrivati dai fondi del Pnrr. Le opere erano state affidate il 27 marzo 2024 con un tempo previsto per terminare i lavori di 455 giorni. Pertanto l’attività di cantiere dovrebbe concludersi il 26 giugno 2025. Seguirà il collaudo e l’avvio dell’esercizio previsto all’inizio del 2026.
Per poter realizzare la nuova Casa di Comunità era stato necessario liberare sei appartamenti dell’Erp nelle ex scuole elementari, occupati da persone a cui erano stati assegnati. Recentemente il consiglio comunale ha approvato all’unanimità la delibera con la quale concede la cessione a titolo gratuito all’Asl della proprietà dell’immobile di Via Mazzini. Un atto concordato con l’azienda sanitaria per consentire la ristrutturazione dell’immobile con le finalità del progetto. Nella nuova Casa di Comunità, che sostituirà la Casa della Salute di viale Cabrini, saranno presenti medici,7 giorni su 7, insieme agli infermieri (12 ore al giorno su 7 giorni). Saranno presenti specialisti, oltre il Cup. Qui i pazienti potranno ottenere oltre alla classica visita medica anche servizi diagnostici primari per monitorare le proprie condizioni di salute, un servizio utile soprattutto per i cronici che potranno accedere ad apparecchiature come ecografi, elettrocardiografi, retinografi, oct, spirometri.
Ci sarà infine anche un punto per i prelievi e per gli screening oltre che per le vaccinazioni. La parola d’ordine delle Case di comunità sarà infatti quello di lavorare in team. L’Asl aveva tre possibilità di scelta per la sede tra l’indicazione del palazzo Galli Bonaventuri (avanzata dalla giunta), il palazzo delle ex scuole elementari dove c’è il distretto sociosanitario e il vecchio asilo nido di via Sforza. Alla fine ha prevalso la necessità di ristrutturare una sede già pubblica e funzionale al progetto. Il sindaco Ferri sottolinea anche che ci sono stati alcuni intralci che hanno rallentato l’iter come il cambio dei tecnici dell’impresa.
Un avvicendamento che ha richiesto l’attesa dell’autorizzazione di Invitalia (l’Agenzia governativa per lo sviluppo d’impresa). Dopo la nomina del direttore dei lavori e del coordinatore della sicurezza alla vigilia del via ai lavori si era svolto un incontro in cantiere tra i tecnici dell’impresa ed è stato instaurato un coordinamento anche con l’Erp che gestisce gli altri appartamenti popolari nelle ex scuole.
"La Casa di Comunità è un’evoluzione della Casa della salute perché aggiunge servizi e non fa concorrenza all’ospedale - spiega il sindaco -. In pratica rimane il Distretto al piano terra, i medici di famiglia staranno al primo piano e gli ambulatori specialistici al secondo". L’obiettivo dichiarato è quello di rafforzare l’assistenza sanitaria di prossimità declinata negli ambulatori dei medici di base e dai medici della continuità assistenziale (ex guardia medica), attiva quando gli ambulatori di medici e pediatri sono chiusi. Per come sono state pensate le Case di comunità rivestiranno un ruolo intermedio tra gli ambulatori dei medici e dei pediatri di famiglia e l’ospedale riducendo gli accessi impropri al Pronto soccorso per problemi di salute non realmente urgenti, con l’obiettivo dichiarato di ridurne il sovraffollamento.
Natalino Benacci