I periti parlano chiaro: "Bedini era capace di intendere e di volere". Non sarebbe stato offuscato, secondo i tecnici che vennero nominati dal tribunale per eseguire la perizia psichiatrica sul 32enne falegname, da un eventuale uso di sostanze stupenfacenti. Daniele Bedini, difeso dal legale Rinaldo Reboa e Costanza Bianchini è accusato di avere ucciso a giugno dello scorso anno, nel giro di pochi giorni, due giovani donne a Marinella. Nevila Pjetri di 35 anni, origini albanesi, con tre colpi di pistola alla testa (parte civile le legali Barbara Amadei e Silvia Rossi). Con la stessa arma anche Carla Bertolotti, 43 anni, di Albiano Magra (parte civile Mauro Boni). Ieri la corte di Assise presieduta da Marta Perazzo con a latere Marinella Acerbi e i sei giudici popolari, ha ascoltato alcuni testimoni della famiglia di Bertolotti, poi la parola è passata agli specialisti psichiatri i professori Gabriele Rocca e Pietro Ciliberti (incaricati dal Tribunale), i quali hanno parlato delle condizioni del soggetto esaminato, confermando quanto anticipato in precedenza, ovvero che il 32enne carrarese fosse in grado di intendere e di volere in quel periodo di tempo. Il fascicolo è seguito dai pubblici ministeri Antonio Patrono e Monica Burani. Il 27 avverrà l’esame dell’imputato accusato del doppio delitto avvenuto a Marinella di Sarzana.
CronacaI periti: "Bedini capace di intendere e di volere"