
I residenti negli alloggi popolari del ‘casermone’ di via Pisacane nel quartiere dei Poggi dovranno attendere ancora oltre un anno prima di potersi trasferire nel nuovo palazzo in fase di realizzazione da parte di Erp: la fine dei lavori è ora stimata a dicembre 2023. Ritardi su ritardi che si sono accumulati dopo la gara assegnata nel 2018, prima a causa di un ricorso al Tar e dal 2019 in poi fra intoppi operativi e la pandemia. Andrà meglio invece ai 18 proprietari privati degli alloggi di edilizia convenzionata, anch’essi ancora residenti nel casermone a rischio sismico sin dal 2012: il loro nuovo palazzo rientra invece nell’appalto del Comune di Massa, finanziato tramite il bando Periferie appaltato a fine 2019 e che dovrebbe essere pronto già a giugno. Sorte e tempi diversi per queste famiglie che tutte insieme, comunque, sin dal 2012 vivono con il fiato in gola in un vecchio palazzo popolare dichiarato a rischio e che sarà abbattuto non appena saranno pronti i nuovi alloggi, Erp ed edilizia convenzionata, nel cosiddetto complesso ribattezzato Pisacane2.
Partiamo dalla buona notizia, che riguarda il blocco in fase di arrivo del Comune. Lo conferma l’assessore ai lavori pubblici, Marco Guidi: "Nei giorni scorsi sono arrivati anche gli infissi che saranno installati nelle prossime settimane. Contiamo di chiudere il cantiere a giugno e stiamo lavorando per riuscire a rendere l’operazione autonoma rispetto a quella di Erp così da poter trasferire le 18 famiglie senza attendere la conclusione dell’altro intervento degli alloggi popolari". Costo totale dell’intervento del Comune finanziato con il bando Periferie, 2,2 milioni di euro. Per quanto riguarda invece il cantiere di Erp, che doveva realizzare 31 alloggi di edilizia popolare, le carte in tavola sono cambiate rispetto a quando fu sottoscritto il protocollo di intesa con la Regione e il Comune nel 2014 e l’approvazione del Lode di Massa Carrara ad aprile del 2017. Si parlava di una superficie complessiva di 2.297,20 metri quadrati poi ci sono state delle modifiche in corso d’opera. La nuova superficie è ora di 2.568,50 metri quadrati, i tempi si sono allungati a causa della pandemia e alla fine il costo dell’intervento è aumentato.
Alla fine l’opera costerà quasi 4,2 milioni di euro e a metterci le risorse mancanti sarà Erp: la Regione conferma l’impegno di 2,5 milioni poi altri 700mila di Erp come reinvestimento di economie e un milione di euro ancora da Erp tramite le risorse del Fondo sociale per l’edilizia residenziale pubblica. Questi i termini emersi dal verbale della riunione del gruppo tecnico sul protocollo di intesa che si è svolta a gennaio, che ha chiarito anche lo stato dell’arte del cantiere: a gennaio era finita la struttura in cemento armato così come parte della copertura ed erano già iniziate le tamponature ma la stima di Erp sulla conclusione dei lavori non era proprio rosea: fine dicembre 2023. C’è da attendere oltre un anno.
Francesco Scolaro