
Viene proprio da dire che peccato. Perchè quella che stiamo per raccontare è la fine ingloriosa di quella che, comunque vada, è stata una bella avventura. Il sogno di una donna che ha “regalato“ alla Lunigiana, per la precisione a Gragnola e a Fivizzano, un castello perfettamente restaurato. E che ha permesso una scoperta straordinaria: il ritriovamento del corpo di un cavaliere del XIV secolo, un “cavaliere nordico”, ucciso in circostanze misteriose da una freccia di balestra che l’aveva colpito in pieno volto e la cui punta era stata ritrovata, a distanza di secoli, conficcata in una vertebra. Forse un delitto, perchè il corpo era stato nascosto, magari in fretta e furia, sotto un pavimento. Ma torniamo alla nostra storia. il Castello dell’Aquila era storicamente famoso per avere ospitato all’interno delle sue mura personaggi storici come Spinetta Malaspina e la Marchesa Clelia da Treschietto, la “Marchionissa”. Collocato in una posizione strategica sopra l’abitato di Gragnola, a controllo della Vallata del fiume Aulella, era una vera fortezza. Ma come tanti castelli della Lunigiana, in epoca moderna era stato sciaguratamente abbandonato. Era un rudere, insomma. Poi, negli anni Novanta del secolo scorso, il miracolo. Una signora dell’alta borghesia lombarda, aveva deciso, insieme al marito, di comprare una villa o qualcosa di simile in Toscana. La coppia aveva iniziato a girare ed era capitata, per caso in Lunigiana. Parlando col cronista che era andato a vedere il castello e ad incontrarla, aveva rivelato: "Questo posto mi ha subito colpito: mentre ero tra le pietre ho sentito qualcosa. E ho deciso che il castello doveva rivivere". Restaurare un maniero ridotto a un rudere si è rivelato un lavoro terribile: prima le autorizzazioni e i permessi di questo e quell’ente, poi la ricostruzione (c’era ancora la vecchia lira). Lavori tra l’altro fermati quando ritrovarono, nell’inverno del 2004, lo scheletro umano che aveva dato inizio ad un vero “giallo medievale” dissipato poi dagli esperti. Finiti i lavori, dato che l’antico arredamento era scomparso, la signora arredò le stanze anche con mobili antichi, portati dalla Lombardia e da altre zone. E in diverse stanze usava, per il riscaldamento, stufe a “pellets“. Era in anticipo sui tempi anche in questo campo. Poi parte del castello divenne una sorta di struttura alberghiera, dove la “castellana“ (così la signora veniva chiamata) ospitava i visitatori. Il maniero aveva movimentato anche la vita culturale della zona, non solo l’economia. Poi, purtroppo, è accaduto qualcosa. E il bel sogno è finito, anche se la Lunigiana ha comunque un bel castello, mentre prima aveva solo un rudere. Così ora, questa imponente “struttura fortificata di origine medievale”, come si legge sul sito delle “Esecuzioni Immobiliari” è stata messa all’asta dal Tribunale di Massa. “Composto da piano terra, primo, secondo, terzo, quarto e seminterrato, 49 vani, superficie totale 2.072 metri quadrati (totale aree escluse mq.1949), l’antico complesso è in parte adibito a struttura alberghiera. I lavori di ristrutturazione su un’ala sono stati interrotti nel 2006. E’ in corso di liberazione. Numerosi terreni appartenenti al compendio agricolo del castello, stante la dimensione, non sono recintati“. Viene venduto tutto: il prezzo base è di 4.969.544,96 euro. L’offerta minima è di euro 3.727.158,72. Sarà posto in “vendita senza incanto” il prossimo 11 giugno alle ore 11.
Roberto Oligeri
Andrea Luparia