CLAUDIO LAUDANNA
Cronaca

Il centro Alzheimer può attendere

Promesse cadute nel vuoto dall’amministrazione che ancora non ha aperto il settore al Regine Elena

di Claudio Laudanna

Centro diurno Alzheimer: giugno è ormai alle spalle, ma di apertura non se ne parla ancora. Nulla da fare per la ripartenza di un servizio tanto importante per la cittadinanza. Nonostante il sindaco Francesco De Pasquale non più tardi di un mese fa si fosse sbilanciato in consiglio assicurando che entro il 30 giugno si sarebbe potuto riaprire, adesso è diventato difficile ipotizzare persino una possibile data. A comunicarlo è stato anche questa volta il primo cittadino rispondendo a un’interpellanza in aula presentata dalla capogruppo del Pd Roberta Crudeli. "Stiamo affrontando una situazione non prevista – ha spiegato De Pasquale -. In un primo momento pensavmo che avremmo potuto riaprire il centro Alzheimer secondo la conformazione precedente all’emergenza Covid-19 invece non è così. La Asl ha richiesto un ulteriore progetto al quale ora stiamo lavorando. Si tratta di un passaggio che fino a qualche settimana fa non era previsto e ora dovrà essere riapprovato per questo a oggi è difficile capire le tempistiche". La stessa Crudeli poi in consiglio si è concentrata a lungo sui problemi della casa di riposo Regina Elena. "Sono almeno due mesi che aspetto una commissione ad hoc per discutere dei problemi della rsa – ha detto quest’ultima -. Vorrei capire anzitutto l’organizzazione interna dopo l’addio della direttrice e poi parlare del concorso per l’assunzione degli infermieri visto il timore è quello che non si riesca ad andare a coprire tutti i posti in organico".

Un problema quest’ultimo che viene denunciato ora anche dal segretario della Uil Fpl Claudio Emergenza che ormai parla chiaramente di "emergenza" quando si riferisce alla Regina Elena. "Siamo al punto di non ritorno – tuona Salvadori -. La carenza di personale si è trasformata in emergenza per il settore infermieristico: proprio in questo momento c’è un’infermiera che sta facendo il doppio turno e non si sa quando potrà smontare. La situazione è precipitata nella modalità di erogazione dell’assistenza, al cda è sfuggito di mano il controllo della situazione. Servono misure drastiche e immediate da parte di chi gestisce e delle istituzioni proprietarie della casa di riposo. Oggi al Regina Elena non ci sono abbastanza infermieri per garantire i diritti ai lavoratori". Caos gestionale che deriverebbe in maniera diretta dai problemi irrisolti degli ultimi mesi, come la vicenda legata al direttore: "Un tira e molla con l’amministrazione durato a lungo che si è concluso con le dimissioni del direttore per lasciare la struttura davanti a un vuoto funzionale che non è chiaro quando sarà coperto" ricorda Salvadori.