Respinta la mozione della Lega per la rimozione della statua di Che Guevara dalla scalinata del Baluardo. In un consiglio infuocato per il tanto pubblico in sala, il voto finale, con 17 contrari, 2 favorevoli e 1 astenuto, è stata così bocciata la proposta di Andrea Tosi. La tensione tra il pubblico, che ha costretto più volte il presidente del consiglio Cristiano Bottici all’invito a tenere bassi i toni, è cresciuta nei minuti iniziali della seduta, con l’abbandono dell’aula dei consiglieri Simone Caffaz e Massimiliano Bernardi, quest’ultimo poi rientrato in un secondo momento per parlare del disciplinare delle concessioni.
I primi attriti erano nati con la proposta di Gianmaria Nardi di invertire l’ordine dei punti previsti e posticipare a fine consiglio la mozione di Caffaz che chiedeva criteri certi per la disposizione delle statue in città, preferendo dare precedenza al documento di Tosi, ritenuto di più stretta attualità. La proposta di Nardi, passata a maggioranza, ha visto Caffaz abbandonare l’aula per protesta, seguito da Bernardi. Già pochi minuti dopo, Caffaz aveva affidato il proprio pensiero a un post "La sindaca e la maggioranza stanno cercando di alzare i toni dello scontro politico - ha scritto il consigliere - su questioni ideologiche per distogliere l’attenzione dai problemi di Carrara. In presenza di due mozioni sul tema, è stata ‘cassata’ la mia mozione che era sul piano amministrativo e non politico. E’ un gesto di una gravità inaudita ed è più comodo discutere di Che Guevara, piuttosto che dei criteri per collocare in città le opere d’arte". "Non c’era nessuna intenzione di escludere qualcuno - ha replicato Nardi - ma solo anticipare la mozione di Tosi visto il tanto pubblico in sala, posticipando di un paio di ore l’altra mozione, nient’altro".
Sulla querelle è intervenuta con una nota anche la lista Serena Arrighi sindaca: "La maggioranza per rispetto del pubblico presente aveva aperto all’immediata discussione. Caffaz ha definito indegni gli esponenti della maggioranza, bollando come ideologica la mozione del collega di minoranza e la discussione seguente. Evidentemente per lui, rinviare di qualche ora o giorno una discussione sul metodo per collocare i monumenti, è un grave atto antidemocratico, quando si potrebbe affrontare il tema in commissione senza gridare allo scandalo". Lungo il confronto che ha anticipato il voto alla mozione della Lega. Compatta la maggioranza che, negli interventi di Gianmaria Nardi, Alberta Musetti e Guido Bianchini, ha difeso il monumento come simbolo di lotta e liberazione: due aspetti ritenuti parte della storia di Carrara. Dall’opposizione parere contrario alla statua per Massimiliano Manuel e Andrea Tosi. A favore invece nell’opposizione Rigoletta Vincenti e Matteo Martinelli. L’unico astenuto, Andrea Vannucci, ha invitato tutti nel pensare alla statua come occasione di con fronto, piuttosto che di scontro.
Intanto in sala una folla costituita dai favorevoli al monumento portati da Rifondazione e dal comitato promotore con Evandro Dell’Amico e da coloro che ne pretendonola rimozione come associazioni cubane arrivate anche dall’estero.
Scintille e urla che hanno scandito i vari interventi dei consiglieri con la leghista Cristina Rocchi dal pubblico che è intervenuta in rappresentanza della comunità cubana e ha ricordato le magagne di una dittatura che per molti ha significato fame e terrore. Da qui la richiesta di sospensione dei lavori da parte del presidente Bottici per riportare la calma nell’aula consiliare.