La maggior parte delle belle storie partono da un sogno, spinte da forte determinazionie. E’ così anche per Violeta Zavioanu, titolare del ’Magazin Romanesc’. Oggi nella sua attività si possono comprare i prodotti più tipici della sua terra, la Romania, che ha lasciato a 14 anni per cercare fortuna in Italia, con il blenepacito dei suoi genitori. Ed è stato un successo. "La mia era una onesta famiglia povera, e quando sono partita giovanissima dalla Romania sono venuta in Italia rischiando tutto in cerca di un futuro migliore" racconta. Approdata a Massa, all’inizio faceva piccoli lavori; poi, 11 anni fa, aprì una partita iva e si rimboccò le maniche avorando nel settore delle pulizie. Ma non bastava. "Mi sentivo triste, mi mancava il mio paese e così ho deciso di aprire un alimentari di prodotti tipici romeni in Viale Stazione. È stato un successo. Mi sono riavvicinata alla mia terra - racconta soddisfatta - ai miei concittadini e l’attività ha iniziato ad andare benissimo, con tanti clienti soddisfatti dei prodotti e del negozio".
Così adesso si possono assaggiare, a 2 passi dal centro, prodotti e piatti tipici romeni serviti da Violeta e dalla commessa Ilanka Florentina, che anche solo dalle foto fanno venire l’acquolina in bocca: sarmale cu mamaliguta, produsuce biologice, vini e bevande tipici direttamente dalla Romania.
"Ero una ragazza povera - ricorda Violeta - e ho consciuto la fame. Dio mi ha aiutato con questo successo ed io ora voglio che le mie tradizioni vadano avanti e non vengano dimenticate. Sono partita per dare un futuro a me e alla mia famiglia, per far sì che potessero avere una vita migliore. Ora ho 3 figli e nella vita posso dire che ce l’ho fatta". Il progetto più ambizioso però deve ancora partire e sarà una novità assoluta per la nostra zona, appena il Covid lo permetterà. "Vogliamo aprire il prima possibile un ristorante con prodotti tipici e piatti tradizionali romeni, uniti a quelli massesi. Si chiamerà Frumoasai Romania (La Romania è bella) e offrirà balli tradizionali in costume: Hora, Sarba, Brau, Calusul. Non c’è nessun ristorante che offra una cosa nel genere e non vediamo l’ora di poterlo aprire, per poter offrire una esperienza ai nostri concittadini davvero particolare, che gli faccia scoprire ed apprezzare la mia terra".
Gabriele Ratti