
Le nuove misure doganali al vaglio dei coltivatori. Le testimonianze. Simoncini (Cia): "A essere penalizzato sarà il made in Italy di qualità".
I dazi doganali annunciati dal Donald Trump, presidente degli Stati Uniti d’America, che intende applicare anche sui prodotti dell’agro-alimentare europeo, costituiscono una seria preoccupazione per la filiera dell’Evo, l’olio extravergine d’oliva, la cui produzione vede la Toscana ai primi posti in Italia, sia per quantitativo che per qualità.
"Sì, l’olio così come il vino sono settori trainanti per l’esportazione – dice Luca Simoncini, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori Toscana Nord – e siamo molto preoccupati su questa vicenda. Ci auguriamo vi sia una soluzione politica in quanto i dazi colpiscono, nel nostro caso, prodotti di per sé già costosi in partenza per via della qualità che li contraddistingue. Come Cia, riteniamo il mercato Usa strategico. Del resto è al secondo posto dopo quello europeo, dunque il dialogo va assolutamente mantenuto mentre si cercano altri sbocchi, in nuovi mercati".
Di fronte ai nuovi scenari geopolitici che si stanno aprendo, abbiamo chiesto un parere a due titolari di antichi frantoi, aziende che da più generazioni in Lunigiana producono e vendono olio extravergine d’oliva di finissima qualità: Adriano Riani del Frantoio Riani-Ercolini di Casette di Alebbio in Comune di Fivizzano e Adriano Petacchi del Frantoio Moro di Caniparola, in Comune di Fosdinovo. "Pur avendo avuto ordini, personalmente non ho mai voluto esportare in America – spiega Adriano Riani – sia per gli alti costi di trasporto, sia per le rigide imposizioni sanitarie e di etichettatura particolare". Una giusta intuizione.
"E’ preferibile vendere in Europa: è un po’ come vendere sotto casa, mentre già ora per spedire il prodotto in Inghilterra e Svizzera bisogna fare dogana e i costi di trasporto sono doppi se non tripli dal resto dei Paesi europei. In questo momento, l’olio italiano ’regge’ il prezzo, bisogna poi vedere – spiega l’imprenditore – da quale Regione proviene. Osservo che nei supermercati il prezzo si è abbassato notevolmente, ma si tratta di olio comunitario sulla cui qualità preferisco non esprimermi…".
"Nessuno sa quello che ci aspetta; quello che però sembra probabile è che i dazi minacciati dal presidente Trump rischiano di penalizzare le produzioni Made in Italy – sottolinea Adriano Petacchi – più competitive per il rapporto qualità-prezzo e non le nicchie del lusso. Io vendo sul mercato europeo e asiatico, per adesso non negli Usa. Ma il nostro olio all’estero è molto apprezzato e valorizzato – prosegue – Temo che chi più ne risentirà da tutto questo, sarà il ceto medio della popolazione, per il fatto che i nostri prodotti sani e genuini diverranno sempre più proibitivi a causa dei costi. I dazi annunciati sicuramente limiteranno l’esportazione del vero Made in Italy, a favore del falso… E’ necessario un forte intervento da parte governativa per evitare dazi eccessivi; credo comunque che seguiremo le direttive dell’Europa".
Roberto Oligeri