E’ arrivata l’ufficialità: la convocazione del Consiglio comunale chiamato a deliberare sul dissesto, sarà giovedì 5 dicembre alle 18.30 nella sala polifunzionale del Museo Etnografico della Lunigiana. Il civico consesso si riunirà così, con un po’ di anticipo rispetto all’ultimo giorno utile indicato dal prefetto Guido Aprea in un termine non superiore a 20 giorni dall’ultimatum del 21 novembre. Dopo il respingimento del ricorso presentato dall’ente comunale avverso la sentenza della Corte dei Conti, l’intimazione del prefetto Aprea come da procedura, non lascia scampo: il Comune di Villafranca delibera il dissesto finanziario o verrà nominato un Commissario dando corso alla procedura per lo scioglimento del Consiglio dell’ente. Il verdetto è anticipato nell’ordine del giorno della convocazione del 5 dicembre che fissa nero su bianco proprio la dichiarazione di dissesto finanziario. Cosa comporta? L’amministrazione Bellesi potrà restare in carica rispettando il mandato elettorale: la gestione ordinaria rimarrà in capo alla giunta ma sarà affiancata da un organo straordinario di liquidazione che si occuperà della gestione del debito dell’ente. Il Comune di Villafranca si va così ad aggiungere alla lista dei Comuni italiani interessati dalle procedure di dissesto: nel 2023 erano 29. Secondo i dati del ministero dell’interno, nell’ultimo triennio si è avuta un’accelerazione dei casi di ricorso alle procedure di dissesto previste dall’ordinamento per i casi di squilibrio finanziario. La dinamica di sofferenza finanziaria degli enti, sempre secondo il Ministero, ha toccato il massimo nei cinque anni precedenti l’evento pandemico del 2020 con valori pari a 137 casi, mentre ha toccato il minimo nel 2021 con 21 casi ma dal 2022 ha ripreso a salire. "Dal 2015 ci siamo fatti carico di una situazione di predissesto – dichiara il sindaco Filippo Bellesi – concordando con la Corte dei Conti un piano di rientro del peso di 5 milioni di euro per il pagamento dei debiti di tutte le amministrazioni del passato. Abbiamo amministrato in condizioni difficili, assumendoci tutte le responsabilità. Dichiareremo il dissesto per non aver raggiunto gli obiettivi intermedi fissati dal piano ma non certo per non aver pagato i debiti. Dopo anni di faticoso risanamento di bilancio, nel 2025 potremo dichiarare l’estinzione del disavanzo". Il capogruppo di opposizione Emiliano Giusti commenta così: "Senza giochi di parole, il Comune è in dissesto. Nessuno gioisce per questa situazione e come cittadino villafranchese sono dispiaciuto e amareggiato perché, purtroppo, andremo incontro a tempi ancora più duri".
Michela Carlotti