
di Claudio Laudanna
Ridare vita al Consorzio di tutela del marmo e, magari, trovare un nuovo utilizzo per i padiglioni della Imm al servizio delle imprese del lapideo cittadine. La soluzione per traghettare verso un futuro sereno la fiera di Marina potrebbe venire dal passato. Ne è convinto un gruppo di industriali di cui fa parte anche Roberto Canali della Euromarble che da oltre un anno sta lavorando a un ambizioso progetto per dare linfa vitale non solo alle attività della Imm, ma anche a tante aziende che non hanno le capacità economiche dei big del settore per mettersi in mostra. "L’idea è semplice – spiega Canali -, vogliamo rivitalizzare il Consorzio già esistente grazie al coinvolgimento di numerose ditte carraresi. Si tratta di un organismo che esiste già da tempo, ma che non è mai riuscito a incidere realmente. Sono convinto che se gli si darà gambe il consorzio si potrà occupare di tanti aspetti diversi legati al nostro settore oltre che diventare un importante punto di riferimento per tante aziende, soprattutto per quelle piccole". Sullo sfondo di questa nuova vita di una vecchia idea c’è poi anche l’avvenire della Imm. La fiera sta attraversando il momento più complicato della sua quarantennale storia. Ad oggi nessuno si azzarda a quantificare la vera entità dei debiti della società che è per oltre l’80 per cento nelle mani di Regione e Comune, nel frattempo il bilancio non viene approvato ormai da due anni e i suoi 26 dipendenti continuano a essere in cassa integrazione. Come se non bastasse il settore è ancora fermo e in questa situazione Imm non sembra avere le forze per provare a rilanciarsi su un mercato che l’emergenza ha reso complicato. "Nelle nostre idee – spiega Canali – c’è trovare un nuovo utilizzo di parte degli spazi della Imm. I padiglioni possono essere una risorsa molto importante e noi qualche progetto in serbo potremmo anche avercelo, anche se per il momento siamo ancora in una fase embrionale e sarà comunque necessario un confronto con Regione e Comune". Di proposte concrete non ce ne sono dunque ancora, ma le suggestioni sullo sfondo sono parecchie a cominciare dal possibile utilizzo dei numerosi metri quadrati della Imm come vetrina per le piccole e medie imprese del nostro territorio. Non è d’altronde certo un segreto come molte di queste, a differenza dei colossi del settore, debbano fare i conti con la cronica mancanza tanto di spazi quanto di risorse per dare vita a dei veri e propri showroom dove poter accogliere i clienti. Alla Imm di certo non mancherebbero metri quadrati per realizzare un progetto di questo tipo.